Ogni mattina bevo il mio caffè da una tazza con le iniziali Jpl, che mi riporta alla mente i tempi in cui lavoravo nel settore spaziale. Jpl sta per Jet propulsion laboratory, il centro della Nasa situato in California, i cui esperimenti hanno contribuito grandemente a molte delle ricerche del laboratorio in cui lavoravo io. Il nostro laboratorio sullo spazio oggi non esiste più, ma Jpl continua con i suoi affascinanti esperimenti, malgrado le restrizioni finanziarie imposte dalla Nasa.
Jpl ha fatto atterrare robot sulla superficie di Marte, ha spedito sonde ai pianeti esterni e gestisce una rete di antenne per comunicare con i veicoli spaziali. Ai miei tempi, i suoi esperimenti riguardavano le esplorazioni pacifiche dello spazio, mentre noi conducevamo esperimenti per applicazioni militari durante la Guerra Fredda. I nostri esperimenti sollevavano difficili questioni etiche, invece quelli del Jpl sembravano motivati dal puro desiderio umano di conoscere com’è fatto l’universo. Anche questo desiderio è ora rimasto preso dentro le guerre culturali in corso e Jpl è diventato uno dei campi di battaglia.
Jpl si sta attualmente difendendo in una causa di lavoro intentata da un ex specialista di computer, il quale afferma di essere stato rimosso e poi licenziato, perché sosteneva le sue idee sul disegno intelligente, la concezione per la quale un potere più alto deve aver avuto una parte nella creazione, poiché la vita è troppo complessa per essersi sviluppata solo attraverso l’evoluzione. Il caso riguarda David Coppedge, che lavorava come “capo squadra” sulla missione Cassini, relativa all’esplorazione di Saturno e delle sue molte lune.
Coppedge sostiene di essere stato discriminato perché coinvolgeva i suoi colleghi in discussioni sul disegno intelligente e offriva Dvd su questa idea durante le ore di lavoro. Nel 2009 gli fu tolto il titolo di “caposquadra” e l’anno scorso è stato mandato via, dopo 15 anni di lavoro sulla missione. L’udienza preliminare è attesa per lunedì alla Alta Corte di Los Angeles, dopo due anni di dispute legali. Secondo Gillian Flaccus dell’Associated Press, benché la questione non abbia finora attirato molta attenzione a livello nazionale, ha prodotto molto interesse tra i sostenitori del disegno intelligente.
L’Alliance defense fund, un gruppo cristiano per i diritti civili, e il Discovery Institute, che promuove il disegno intelligente, stanno entrambi sostenendo Coppedge nella sua causa. “Fa parte di uno schema. C’è essenzialmente una guerra contro chiunque sia in disaccordo con Darwin, e questo va avanti da anni”, ha dichiarato John West, direttore associato del Center for science and culture presso il Discovery Institute di Seattle. “Si tratta di libertà di parola, di elementare libertà di coscienza”.
Dall’altra parte, riporta ancora Flaccus, anche il National center for science education (Ncse), che respinge il disegno intelligente considerandolo un velato creazionismo, sta seguendo il caso e ha pubblicato sul proprio sito tutta la documentazione legale relativa. Josh Rosenau, direttore della programmazione e della politica al Ncse, ha detto a Flaccus che “sarebbe spiacevole se il tribunale, prendendo in considerazione quello che appare come un chiaro caso di applicazione della legislazione sul lavoro, lo lasciasse diventare un aggrovigliato tentativo di giudicare su materie scientifiche. Sembra un caso abbastanza semplice. La missione su cui lavorava si stava riducendo e lui è stato licenziato”.
L’avvocato di Coppedge, William Becker, afferma che il suo cliente è stato preso di mira dai suoi capi, perché consideravano un fatto religioso il suo credo nel disegno intelligente. Sempre secondo Becker, in Jpl Coppedge era conosciuto come un cristiano evangelico e, sulla base delle sue discussioni con i colleghi, veniva definito da alcuni un cristiano conservatore.
Come in tutte le battaglie dell’attuale guerra culturale, la politica è entrata anche nel caso Jpl. Nel ricorso legale, Coppedge dichiara che altre cause hanno portato alla sua rimozione, come il suo appoggio a un provvedimento di voto dello Stato che definiva matrimonio solo quello delle coppie eterosessuali e la sua richiesta di tornare a chiamare “festa di Natale” l’annuale festa per le vacanze.
Becker dice: “David si è fatto questa fama perché è un cristiano, un cristiano praticante. Non andava in giro a evangelizzare o a fare proseliti, ma se trovava qualche cristiano gli chiedeva ‘Interessante, a che denominazione appartieni?’”. “Lui non chiede scusa per quello che è, lui è un cristiano evangelico”.
Tutto questo diventerà un caso di politica nazionale? Santorum dirà che questo non è che un altro esempio della guerra dell’Amministrazione Obama contro la religione? Romney prometterà di chiudere Jpl? E Gingrich dichiarerà che il suo progetto di mandare esploratori umani sulla Luna e su Marte terrà la Nasa al riparo dalla religione? Quanto a Obama, dirà che si è messo a studiare l’evoluzione per preparare un compromesso?
Staremo a vedere, ma, in qualche modo, il mio caffè stamattina era meno buono del solito.