Nell’anno terminato a luglio 2011, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, sono nati più bambini non bianchi che bambini bianchi. Un dato non inaspettato, visti i trend demografici che da lungo tempo mostrano questa tendenza, che porta con sé, tuttavia, una serie di conseguenze non marginali, soprattutto in una nazione fondata da europei bianchi e che spesso ha dovuto combattere contro manifestazioni razzistiche.
Il sito online “The Week” ha preso in considerazione quattro aree nelle quali questo cambiamento demografico potrebbe influenzare il futuro della società americana e che, in prospettiva, potrebbero interessare anche la situazione europea.
1. Necessità di migliorare le opportunità di educazione per le minoranze
La laurea “ è la base più importante del successo nell’odierna economia”, dice Sabrina Tavernise su The New York Times. “Ma neri e ispanici sono molto indietro rispetto ai bianchi nel conseguirne una” con solo il 13% degli ispanici e il 18% dei neri laureati rispetto al 31% dei bianchi. “Stiamo operando piuttosto male nell’educazione dei giovani appartenenti alle minoranze.” dice al Times Ruy Teixera, del Center for American Progress. “Fondamentalmente non siamo ancora preparati.”
2. I giovani lavoratori appartenenti alle minoranze sosterranno la previdenza sociale
Questa tendenza demografica cambierà la natura della forza lavoro americana in modo rilevante, secondo Frank Bass su The Washington Post, e i flussi in entrata e uscita nel sistema di previdenza sociale. “Le enclave nel Northeast e nel Midwest, in larga parte abitate da bianchi più vecchi, dovranno fare sempre più affidamento sulla popolazione in crescita di giovani asiatici e ispanici dell’Ovets e della Sun Belt”, per tenere a galla i programmi di previdenza sociale. Rimane da vedere se tutto ciò creerà tensioni sociali.
3. La conseguenza potrebbe essere una migliore assistenza sanitaria per i non bianchi
“I privilegi dei bambini bianchi iniziano da quando sono ancora in pancia” afferma Koa Beck su Mommyish. Le donne delle minoranze hanno minor accesso rispetto alle bianche a un’assistenza sanitaria appropriata. La notizia storica che le donne di colore stanno ”superando le bianche nelle sale parto”, tuttavia, dovrebbe “accendere un faro” su questo problema. Può essere che tutto ciò porti un giorno a cancellare queste ingiustizie e che i bambini di coloro smettano di ricevere il messaggio che “le loro vite non hanno lo stesso valore di quelle dei bambini bianchi”.
4. I cambiamenti demografici influenzeranno gli equilibri politici
Le conseguenze a livello politico cominciano a sentirsi, secondo il sito The Right Perspective. I bianchi sono già minoranza in California, Hawaii, Nuovo Messico, Texas, e Washington, D.C., e sotto il 60% in Maryland, Georgia, Nevada, Florida, Arizona, New York, New Jersey, Louisiana e Mississippi. Questi cambiamenti stanno modificando il potere dei vari gruppi elettorali, soprattutto per il fatto che i bianchi sono più vecchi e le minoranze più giovani, e si possono perciò ipotizzare “conseguenze per generazioni.”
É interessante considerare quali cambiamenti può comportare tutto ciò per la Chiesa Cattolica, che sta fronteggiando la questione da almeno gli anni ’70. All’inizio, nei confronti degli ispanici, ci si orientò soprattutto verso programmi pastorali disegnati su quelli sviluppati in America Latina, finché ci si rese conto che la situazione negli USA è completamente diversa. Manca, infatti, una cultura cattolica che possa costituire il punto di partenza di una nuova evangelizzazione. Per un certo periodo, la preoccupazione pastorale divenne quella per le “minoranze” in generale, senza molta attenzione alla situazione particolare in cui si trovano le comunità ispaniche. Ora, le cose stanno cambiando, forse nella direzione di rendersi conto che la sola fonte che può rendere armoniche tra loro le varie comunità, le ispaniche, le bianche e le non bianche, non è un programma pastorale ma la Persona di Gesù Cristo.