Il discorso che il Presidente del Consiglio Mario Monti ha pronunciato di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite è il manifesto di un europeismo di cui oggi non possiamo fare a meno. Monti è riuscito a trasportare in maniera persuasiva e convinta la questione europea, della quale l’Italia vuole essere ancora protagonista, nel cuore del mondo.
“Quello che stiamo vivendo non è uno squilibrio ciclico ricorrente: è la peggiore e più profonda crisi nella storia dell’Unione europea. Altre crisi hanno minacciato il progetto europeo nel passato, ma ogni volta gli europei hanno trovato il modo di continuare la strada iniziata più di cinquant’anni fa. Nelle sue memorie Jean Monnet disse che ‘l’Europa sarebbe stata costruita attraverso le crisi’. Effettivamente, è risolvendo quelle crisi che gli europei hanno realizzato come i loro interessi sono così strettamente integrati e come sono interdipendenti le loro economie”.
La crisi, in Europa, è sempre un fattore per cui le nazioni sono spinte a cercare, nello stare insieme, la principale risorsa per un cambiamento, in senso virtuoso. Oggi dobbiamo tornare a stare al passo con il resto del mondo e possiamo farlo, come è successo 60 anni fa, soltanto mettendo insieme ancora di più e meglio le nostre energie, la nostra creatività, i nostri valori. Solo così le speranze e le aspirazioni che legittimamente conserva ogni nazione e ogni popolo potranno trovare soddisfazione. Le parole di Mario Monti sono ancora più significative in questo senso, perché a differenza dei molti detrattori populisti sparsi per il nostro continente, riesce a legare gli interessi particolari a breve termine dell’Italia, con la crisi delle aziende e la crescente disoccupazione, a quelli di tutta Europa e di tutto il mondo.
“Oggi il mondo ha imparato quanto essenziale sia un’Europa vitale per contrastare le sfide economiche e di sicurezza globali, e quanto sia importante l’area euro per la ripresa dell’economia globale. Oggi è chiaro che ‘più Europa’ è nell’interesse generale, non solo in quello degli europei. Non possiamo trascurare l’importanza delle misure che stiamo prendendo a livello europeo per rafforzare la governance e l’integrazione fiscale, come sottolineato dal Presidente Van Rompuy. E’ altresì essenziale che i governi europei mantengano i propri impegni a livello nazionale. L’Italia continua a fare la sua parte per rafforzare ulteriormente la sostenibilità fiscale e accrescere la crescita potenziale”.
L’Italia può essere ancora protagonista in Europa e l’Europa può essere ancora protagonista nel mondo. E’ evidente, infatti, che prese di posizione come quella del Presidente del Consiglio possono dare un grande contributo al dibattito in corso sulla necessità di rendere l’Unione europea più credibile e più forte. Sulla necessità degli Stati Uniti d’Europa.
Continuo a pormi pertanto la domanda su cosa saremmo agli occhi del mondo se ci chiamassimo Stati Uniti d’Europa. Se ieri Monti fosse andato a New York da Presidente degli Stati Uniti d’Europa, quale peso e quale risonanza avrebbero avuto le sue parole?
Oggi più che mai abbiamo bisogno di un’Europa che abbia la forza di scommettere nelle relazioni internazionali sulle convinzioni che ci hanno portato a essere il centro del mondo. Le convinzioni che Mario Monti ha esplicitato ieri davanti al mondo. Le convinzioni che hanno costruito l’ideale europeo e che la crisi deve contribuire a rinsaldare.