I tragici avvenimenti di due settimane fa a Boston continuano a prevalere sui media americani, mentre altre notizie cercano di attirare la loro attenzione. Una di queste è la notizia che uno dei più famosi giocatori di basket, Jason Collins, ha dichiarato pubblicamente di essere gay. Lo ha fatto in un articolo sulla prestigiosa rivista Sports Illustrated: “Sono un giocatore professionista di basket. Sono un afroamericano e sono gay.”

Jason Collins è così diventato il primo uomo ufficialmente gay nell’ambito delle maggiori leghe sportive (pallacanestro, baseball, football, hockey), il primo a dichiarare la sua omosessualità mentre sta ancora giocando nel campionato.

La reazione dei tifosi è stata, almeno finora, decisamente favorevole e personaggi importanti di vari settori hanno fatto molte dichiarazioni a sostegno, soprattutto attraverso tweet, applaudendo al suo coraggio e onestà.

Nell’articolo su Sports illustrated, Collins scrive di essere stato molto contento di poter fare il suo “outing” adesso, nel 2013, piuttosto che nel 2000, perché ora è più possibile instaurare un dialogo su queste cose di quanto fosse in passato. Per quanto mi riguarda, non condivido questa affermazione, se non altro perché attualmente si nota molta più propensione allo scontro ideologico che non al dialogo. E le questioni che riguardano il sesso sono diventate questioni politiche.

Inoltre, i temi di cui si dovrebbe trattare in questo dialogo sono stati ritenuti irrilevanti dai seguaci del secolarismo moderno, sulla base del fatto che, per provare la loro verità, non possono essere sottoposti all’analisi scientifica moderna. Io, comunque, rimango in favore del dialogo, perché credo nella ragione e nella grazia, così è possibile la speranza.

Collins scrive anche che è uscito allo scoperto perché l’attacco terroristico di Boston indica che questo è il tempo della sincerità. E’ questo un tema che mi coinvolge, anche se non riesco a capire cosa significhi sincerità, a meno che essa abbia a che fare con le fondamentali verità circa Dio, l’Uomo e la Natura, verità che non possono essere francamente messe da parte per giungere ad accordi che, spesso, sono imposti dai poteri dominanti. La speranza non deve essere, comunque, accantonata per far posto ai nostri pregiudizi.

Tuttavia, delle mie reazioni alle dichiarazioni di Collins, la più forte è stata una grande pena. Non conosco quest’uomo, né avevo mai sentito parlarne prima, dato che non seguo il basket. Ma ora, cosa so di Jason Collins? So che è “un giocatore di pallacanestro gay”.

Questo è triste! Una persona non può essere definita interamente dai suoi orientamenti sessuali. Il significato ultimo della sessualità umana è la nostra relazione fisica con Dio. Occorre far sì che vi sia un dialogo attorno a questo. Allora saremo sinceri con ciò che siamo e con chi siamo.