Entusiasmo a Rio, a Copacabana. Non c’è stata solo l’euforia degli oltre due milioni di persone raccolte sulla sabbia della spiaggia carioca: c’è stata anche l’ammirazione della stampa europea, generalmente fredda col Papa, solitamente laicista. La GMG brasiliana di questo Pontefice che si muove su una piccola Fiat, che si lascia abbracciare, toccare, che cerca i poveri, che lascia le scartoffie da parte e che denuncia la corruzione e il pessimo esempio di alcuni cristiani ha sedotto le persone dentro la Chiesa e anche quelle fuori. Francesco invita i giovani a far “casino” e lo fa lui stesso.



L’apprezzamento per la “rivoluzione di Francesco” è arrivato anche da un giornale come El Pais, riferimento in Spagna e in tutta l’America Latina per il mondo anticlericale: “Il Papa difende la laicità dello Stato”, “Il Papa critica l’incoerenza della Chiesa”, titolava il quotidiano del gruppo Prisa. I suoi articoli hanno evidenziato come il Santo Padre abbia fustigato una Chiesa che diventa autoreferenziale e come abbia proclamato la vicinanza di Gesù a coloro che hanno abbandonato la fede dei cristiani incoerenti.



Francesco è riuscito, con il suo linguaggio e i suoi gesti, a far apparire assolutamente nuovo il suo messaggio a coloro che finora non hanno voluto ascoltare la voce della Chiesa. È una fortuna, o meglio una grazia, come si dice nel linguaggio più tradizionale. Il messaggio di Francesco è nuovo perché è simile alla Dottrina sociale dei pontefici che si sono succeduti almeno da dopo la “Rerum Novarum” di Leone XIII, pubblicata nel 1891, ha scritto Clovis Rossi sul giornale La Folha de S. Paulo. In questa come in altre sue insistenze, si ripete l’inedito fenomeno della “Lumen Fidei”: la continuità. La critica all’autoreferenzialità e la denuncia del fallimento della catechesi moderna sono state due delle grandi provocazioni di Ratzinger: un cardinale che pochi giorni prima di diventare Papa aveva denunciato nella Via Crucis di Roma (nel 2005) la sozzeria della Chiesa e di molti suoi sacerdoti.



Ma in cosa consiste il “casino” di cui parla Francesco? Il Papa è conscio, come ha mostrato nel suo intervento di fronte ai vescovi brasiliani, che la Chiesa nell’America Latina sente il morso del secolarismo. Non fa quindi un panegirico acritico del “Continente della speranza”, non definisce il popolo latinoamericano “naturalmente cattolico”, possibile soggetto di una nuova evangelizzazione. Il Brasile è il Paese con più cattolici nel mondo, ma dove le sette crescono rapidamente. Tutta l’America Latina si sviluppa, si urbanizza, si globalizza, vede crescere una nuova classe media e si secolarizza.

Francesco l’ha detto chiaramente davanti ai vescovi: “Oggi ci sono molti che sono come i due discepoli di Emmaus; non solo coloro che cercano risposte nei nuovi e diffusi gruppi religiosi, ma anche coloro che sembrano ormai senza Dio sia nella teoria che nella pratica”. Perché avviene questo? Perché la Chiesa ha abbandonato il mondo e il mondo ha abbandonato la Chiesa: “Forse la Chiesa è apparsa troppo debole, forse troppo lontana dai loro bisogni, forse troppo povera per rispondere alle loro inquietudini, forse troppo fredda nei loro confronti, forse troppo autoreferenziale, forse prigioniera dei propri rigidi linguaggi, forse il mondo sembra aver reso la Chiesa un relitto del passato”. E molti degli sforzi fatti non sembrano essere serviti a nulla: “Abbiamo lavorato molto e, a volte, ci sembra di essere degli sconfitti, […] guardando a coloro che ci lasciano o non ci ritengono più credibili, rilevanti”.

Qual è la risposta necessaria, quella che non è destinata al fallimento? La bellezza della fede. “Una Chiesa che fa spazio al mistero di Dio; una Chiesa che alberga in se stessa tale mistero, in modo che esso possa incantare la gente, attirarla. Solo la bellezza di Dio può attrarre. La via di Dio è l’incanto che attrae. Dio si fa portare a casa”. Questo è ciò che permette di “incontrare” sulla loro strada coloro che vivono senza Dio.

Questo è il “casino” di Francesco: un cristianesimo non liquefatto, quello di una vita che attrae.