So che questo articolo verrà pubblicato la vigilia della festa dell’Assunzione della Beatissima Vergine Maria e della rivelazione della bellezza, gloria, bontà, giustizia, santità, della solidarietà con i poveri, della compassione e della pietà materna per i peccatori di cui la persona umana è capace quando dice sì (fiat) alla Grazia di Dio.
Il che mi porta a Maureen Dowd, la impetuosa editorialista del New York Times, della quale non so se abbia una fede e quale sia. Questa settimana, però, ha attratto la mia attenzione un suo articolo sugli attuali rapporti tra l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton e il Presidente Barack Obama, a tre anni dalla elezione di un nuovo presidente, posizione cui secondo molti Hillary Clinton aspira.
Ecco cosa dice sulla questione la Dowd nel suo articolo del 10 agosto:
“Il Presidente Obama si è dimostrato venerdì un grande artista della transizione morbida, quando è “planato” dalla sua precedente inattaccabile posizione in materia di sorveglianza alla sua nuova altrettanto inattaccabile posizione in materia di sorveglianza.
Non vi è terreno morale rilevante che non cerchi di occupare. Come con i droni e il matrimonio gay, lui sembra infastidito dal fatto che noi non si sia sufficientemente pazienti con la sua personale analisi della questione. Perché il Paese non è d’accordo nell’affidarsi alla sua bella mente?
Mentre Barry è nel bel mezzo di tutto questo, tira una buona aria per Hillary. Dalle retrovie, sta accumulando una quantità sproporzionata di attenzione ed energia, come se fosse già la Signora Presidente. Si supponeva che si stesse riposando, tenendo discorsi da 200.000 dollari, invece la trovi dietro ogni angolo. …Riesce difficile anche pensare in quest’estate sovrastata dal ruggito della macchina dei Clinton- e dal rumoroso ritorno in campo dei vecchi nemici dei Clinton” (La gerarchia cattolica è considerata essere tra questi…)
L’articolo continua mettendo in rilievo che, mentre Obama sembra sfinito e disgustato dall’idea di combattere contro il blocco Repubblicano al suo ritorno dalle vacanze, l’ex segretario di stato ha dominato i notiziari e dato inizio alla sua campagna elettorale. Al suo fianco sembra essersi schierata Claire McCaskill, la senatrice del Missouri nota per aver clamorosamente rotto con i Clinton nel 2008 per appoggiare la “rivoluzione” di Obama nel 2008. Nonostante avesse affermato di non fidarsi a far avvicinare sua figlia da Bill Clinton, ora fa parte di “Pronti per Hillary”, il super PAC , cioè l’organizzazione per la raccolta di fondi per i finanziamenti elettorali, che sostiene Hillary per il 2016.
Insomma, sembra essere partita la “campagna ombra” della Clinton, ma Maureen Dowd fa presente che “la shadow campaign è in realtà iniziata quando era segretario di stato. Obama diede allora all’ex concorrente speciali privilegi e le permise di traslocare Hillaryland, con tutti i suoi fedeli collaboratori nel Dipartimento di Stato.”
Ed ecco la conclusione dell’articolo: “Molti Democratici sono ansiosi di fare ancora una volta la storia e vedono la prima donna presidente come naturale successore del primo presidente nero. Ma, per altro verso, Hillary non è questo successore naturale. I Clinton sono tipi da ‘il fine giustifica i mezzi’, con confini flessibili per quanto riguarda ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, mentre la mistica di Obama è l’opposto. La sua Casa Bianca agisce sulla base dell’idea che se si è virtuosi, veri e onorabili honorable, la gente finirà per seguirvi. (un’etica che talvolta va in collisione con il successo politico)….Dopo che per anni è stato tirato dentro la dubbia etica e i pasticci personali dei Clinton… Obama ha dato inizio al ritorno della Clinton Inc., dandole la sua benedizione.”
Perché tutto questo mi ha ricordato il trionfo di Maria sulla morte?
Perché è una donna, una madre, una vergine che ha dedicato tutta la sua vita alla cura di quel suo Figlio Eterno che era la sua vita eterna, una coraggiosa madre guerriera che ha combattuto per conto di coloro che desiderano ardentemente un amore fisico che è più forte della morte.
Il suo manifesto politico è il Magnificat. Come il nostro Papa attuale che ha catturato l’immaginazione dei poveri, ci chiede di essere con lei in mezzo a loro.