Vado subito alla fine. L’ultima domanda della grande intervista della Civiltà Cattolica a Papa Bergoglio riguarda la preghiera. Dopo aver descritto il suo modo di pregare al mattino e nel corso del giorno, il Papa aggiunge: “Ciò che davvero preferisco è l’Adorazione serale… La sera, tra le sette e le otto, sto davanti al Santissimo per un’ora di adorazione”. Molte persone si domandano come fa il Papa ad avere quella serenità e semplicità, quell’ardimento libero e gioioso, quell’accoglienza aperta. Con tutte le questioni che deve affrontare, con tanti problemi e difficoltà, con la Chiesa e il mondo che gli premono sul cuore! Nella vita del semplice prete, e tanto più di un vescovo o del papa, il peso non viene tanto dai problemi pastorali, né dalle preoccupazioni economiche sempre incombenti, né dalle decisioni difficili da prendere. Il peso è dato dal portarsi addosso la vita delle persone. Persone malate o sofferenti.

Persone dilaniate dalla crisi spirituale. Persone in conflitto con il loro piccolo o grande mondo. Persone oppresse in vario modo dalla fatica del vivere, o pesantemente condizionate da situazioni irreformabili. Puoi tu portate il peso delle persone? Il loro male e la loro angoscia, la loro tristezza e il loro vuoto, la loro fatica e il loro ardore? Allora, la preghiera diventa una necessità. Non puoi non pregare per le persone incontrate nella giornata, quelle appena intravviste o quelle con le quali ti sei soffermato. Sai bene che la luce, la consolazione, la compagnia non vengono da te. Solo il Signore salva. E non c’è solo la preghiera di intercessione, come ad esempio la decina del Rosario recitata per una famiglia o un malato. Tu stesso hai bisogno di essere portato mentre porti altri. Dice ancora il Papa: “La preghiera per me è sempre una preghiera ‘memoriosa’, piena di memoria, ricordi, anche memoria della mia storia o di quello che il Signore ha fatto nella sua Chiesa o in una parrocchia particolare.”

Occorre dunque stare di fronte all’opera di Dio, contemplandolo in azione, senza lasciar cadere nella dimenticanza la sua storia di grazia. La Bibbia dice, nei racconti storici e nei salmi, che il popolo d’Israele ricordava continuamente le grandi opere di Dio, e in questo modo riacquistava vigore e speranza. Questa è una straordinaria, personale, profonda preghiera. Si sta davanti a Dio con la propria vita e con la vita degli altri. Il Dio del cielo e della terra, il Dio di Israele e della Chiesa, ha preso anche te, ti porta e ti guida – insieme con tutti coloro la cui vita si intreccia con la tua – per le strade della sua grande storia.