Giugno è il mese dei matrimoni, dei nostri quartieri invasi dalle “notti bianche”, ma anche il mese di solennità che esprimono il cuore del Fatto cristiano: domenica, festa della Santissima Trinità; seguono la festa del Corpus Domini e del Sacratissimo Cuore di Gesù. Giugno è anche il mese in cui iniziano in tutte le parrocchie le “estate ragazzi”, croce e delizia dei preti giovani e di un esercito di animatori, con bagni di sudore nei cortili, ragazzi coi cappellini multicolori, tante gite… è il mese in cui le prime famiglie vanno al mare con i figli (di solito tocca ai nonni). Insomma un mese caldo in tutti i sensi.

Ecco la sposa tenera, commossa, confusa da mille ordini contraddittori perché quel mattino parenti e amici campano il diritto di conoscere il cerimoniale tradizionale dei matrimoni: la zia, la madrina, le amiche… “devi fare così”, e lei varca la soglia della chiesa obbedendo a tutti, anche al fotografo che ogni due passi la ferma, lo sguardo ai paggetti che la precedono e allo sposo che la attende all’altare con la sua mamma, pronta per la sospirata lacrima che dà il via a tante lacrime… fino al momento in cui arrivano scandite o confuse dall’emozione le parole che sigillano il patto d’amore per tutta la vita. È la festa dell’amore, riflesso dell’amore di Dio che è comunione d’amore tra persone.

È per amore che il giovane viceparroco alla sera, stanco, sudato depone davanti al tabernacolo il peso della sua prima “estate ragazzi”: te la offro, Gesù, affinché attraverso il gioco, la preghiera, il casino organizzativo, qualcuno di questi ragazzi Ti incontri, faccia l’incontro con Te. Mi dono con tutto me stesso per generare in loro l’amore a te.

Nella “notte bianca” qualche prete coraggioso tiene la chiesa aperta per incontrare qualcuno; magari celebra anche a mezzanotte come fosse la notte di Natale, ma è la notte dell’ansia evangelizzatrice. 

Ora lo diciamo con chiarezza: il fuoco che dà vita a eventi così diversi, soprattutto alla nascita di nuove famiglie cristiane, è quello che viene dalla Santissima Trinità, dal Dio-Amore: il Padre che per amore genera il Figlio e il loro rapporto d’amore è lo Spirito Santo. Lui è all’origine di quelle parole che hai detto solennemente sotto i flash dei fotografi: “io accolgo te come mia sposa e prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Ecco il focus di questo mese di giugno: la Festa della Santissima Trinità. Dio entra nella storia di tutti comunicando e facendo nascere una realtà simile a Lui: la famiglia, quella che porta i bambini all’ “estate ragazzi”, quella frammentata alla ricerca di un senso della vita nello sbalordimento notturno, quella che va in vacanza e quella che non può andare da nessuna parte perché in Italia si sono già chiuse 120mila fabbriche.

Il mistero principale della fede lo abbiamo imparato a memoria nel Catechismo: un solo Dio in tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo ha suggerito al cuore del Papa l’idea di unirsi a ebrei  e musulmani per implorare il dono della pace. È il Dio-Amore che suscita nel cuore dell’uomo e della donna quella speciale attrattiva che nel tempo fa desiderare una stabilità di vita per generare i figli e camminare verso la Santità. 

È solo questa presenza di amore e di comunione nella storia che sorregge la passione per l’uomo, in ogni angolo della terra, il miracolo del perdono anche verso i persecutori. È questo mistero d’amore che i Santi ci insegnano a riconoscere e a corrispondere con la fede e con le opere; è questo mistero che professiamo con il segno della croce prima di mangiare al ristorante, senza vergognarci. 

È il segreto del martirio di tanti cristiani, del sangue che cola in tante parti del mondo attraverso l’orribile commercio delle armi. Come non sentirsi attratti da questo amore che si manifesta ogni giorno nelle piccole vicende quotidiane? Siamo creati per essere amati da Lui e per amare con Lui. Tutto ciò che è vero, bello, buono nel mondo è riflesso del suo amore e chiunque crede in Lui è liberato dal peccato, non va incontro alla seconda morte, ma ottiene la vita eterna che è vita di comunione con Lui. Dio non manca mai di amare; siamo noi che tante volte ci ostiniamo a  non accogliere questo suo amore, amore che si rivela con il dono della pace che tutti imploriamo.