Queste parole e questi pensieri partono da Torino, la città che domani sperimenta la gioia che porterà nei cuori la presenza di Papa Francesco. Prima tappa: la visita in Duomo alla Sacra Sindone; appena entrato in Duomo sosterà davanti al secondo altare a sinistra dove riposano le spoglie mortali del beato Pier Giorgio Frassati. È alla scuola di gesuiti, all’istituto sociale che Frassati ha incontrato in modo adulto la fede. Chissà quante volte il Papa avrà conosciuto nella sua giovinezza anche in Argentina la storia stupenda e attraente di questo giovane santo. Dopo questa prima tappa il Papa incontrerà nella piazzetta reale adiacente al Duomo il mondo del lavoro. Ovviamente c’è molta attesa per quello che il Papa dirà sul tema del lavoro in un tempo come questo e da una città come Torino, che fu la Torino di Frassati, di Gobetti e di Gramsci, la città di don Bosco, del Cottolengo, della venerabile marchesa Giulia di Barolo… quelli che sono chiamati i “santi sociali”.
Tutto il popolo attende poi il Papa nella piazza più grande della città, che si estende ai piedi della collina, davanti alla chiesa della Gran Madre di Dio per la concelebrazione della santa Messa. Il breve tempo del pranzo intende trascorrerlo con i ragazzi del carcere minorile del Ferrante Aporti. Il Papa intende pranzare solo con questi ragazzi. Che voglia avrebbe il Papa di imitare ciò che fece un giorno don Bosco: portarseli a fare una bella passeggiata nei dintorni di Torino e riaccompagnarli poi tutti a questo luogo di correzione ma non di punizione.
Dopo la breve pausa pranzo si sposta nei tre luoghi simbolici della nostra città: innanzitutto a Valdocco dove incontrerà i rappresentanti degli oratori del Piemonte e d’Italia; pregherà davanti alla tomba di don Bosco, poi si recherà al Cottolengo ad incontrare gli ammalati e gli ospiti della Piccola Casa. Qui il grande cuore del Cottolengo ha generato una delle più grandi opere di carità presenti nel mondo. Di seguito il Papa si recherà nel Santuario della Consolata, la casa madre dei torinesi; un autentico gioiello del barocco piemontese: è in questo luogo che tutte le afflizioni umane trovano risposta, nella consolazione di Maria.
Alle ore 18 lo attendono i giovani che arrivano da ogni parte per una piccola Gmg (Giornata Mondiale dei Giovani) che precede quella del prossimo anno a Cracovia.
L’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, nel titolo che ha dato a questo anno pastorale, ha fatto veramente una scelta profetica, lo ha voluto chiamare l’Amore più grande. Penso che l’incontro con i giovani sarà il momento clou della giornata del Papa che ci aiuterà, come ha detto sabato a tutti gli scout d’Italia, a gettare sempre più ponti tra di noi e non ad innalzare muri in contrapposizione con il mondo d’oggi. Molto probabilmente il Papa trascorrerà poi la notte al Cottolengo accanto al mondo dei malati e degli umili.
Il giorno dopo, lunedì 22 giugno, inizierà la giornata con una visita storica al Tempio Valdese; celebrerà poi la santa Messa in arcivescovado e pranzerà con i suoi parenti piemontesi. Dopo pranzo incontrerà i volontari e tutti i membri del Comitato della Sindone e, prima di lasciare Torino, saluterà in Piazza Solferino il variegato mondo dell'”Estate Ragazzi”, l’iniziativa più popolare, più gioiosa e più fruttuosa in tutte le parrocchie del mondo.
Questi brevi pensieri che raccolgono le due intensissime giornate di Papa Francesco a Torino sono aperti alla sorpresa che ci regalerà questa visita. Non ci resta che attendere e non perderci una sola parola, un solo gesto di Papa Francesco.