Ritorno in punta di piedi

Il giorno che Egli stette via immaginò la storia migliore con la quale ritornare. Scelse un'imperfetta dalla storia guasta, la chiamò per nome: "Maria!". MARCO POZZA

La tregua dopo la tempesta. Un sabato di silenzio, dopo un eterno venerdì di grida. Nei vicoli di Gerusalemme solo Maria è testarda nel credere che da un momento all’altro tutto potrà accadere: “Risorgerà, vedrete!” E gli altri? Come passeri dopo una sassaiola: dispersi, persi. Era rimasta una Croce, sulla cima: chi non volle darla vinta a Satana, continuava a fissarla come un affamato fissa una pagnotta. Per chi amò quel Cristo sfigurato, fu più difficile credergli il sabato del venerdì: sulla croce c’era almeno un corpo, stracci, rantoli di grida. Il sabato fu un impero di silenzio, neanche più un pezzo di carne sulla quale genuflettere: “Finirà male. Non poteva durare. Non poteva finire altrimenti” (C. Péguy). Fu la giornata del grande-nulla: “Ve l’avevo detto: era tutta una illusione. Erano tutte favole per estorcervi il cuore!” Parola di Lucifero, mai più passata di moda.

Il nulla — per Maria, per chi sarà madre — è l’occasione più ghiotta: il nulla è necessario alla creazione. Prendi il nulla, mettici l’amore: nasce la creazione. I grandi amori, da che mondo è mondo, si temprano con la distanza, il noviziato dell’amore lo si fa nell’assenza dell’amore: “Il noviziato di Dio non lo fai se non nell’esercizio della preghiera che rimane senza risposta” (A. de Saint-Exupéry). Quella croce, però, spaventava: l’idea d’essere stati irrisi da Dio è seconda solo all’idea d’aver irriso noi Iddio. La medesima croce che a Maria sembrava fosse un pavone che, facendo ruota sulla strada, impedisce di andare-oltre: “Spostate quell’animale, lo prendo sotto” sbrotta l’autista furibondo. E se quella fosse la strada sbagliata? Il Crocifisso — non la croce, gente! — fece il pavone-di-traverso tutto sabato: “Prima di proseguire, controllate bene la strada”. 

Erano troppo occupati gli umani: a sganciare bombe, ad ammazzare gente, a mettere in piedi chiese. Sapevano in nome di quale Dio facevano questo? Cristo, tutto il sabato, innervosì con l’assenza. Può un assente notarsi più di un presente? A Pasqua in tanti diranno di credere: a Pasqua Dio è vittorioso, possente. Anche Lucifero, l’antagonista, s’era detto disposto ad andare a messa: gli sarebbe bastata una capriola dalla croce, che fosse saltato giù, avesse esibito le sue credenziali. In tanti, ancor oggi, Gli credono dopo un miracolo, non Gli credono senza nessun miracolo. Lui, da parte sua, s’era fatto convinto di una certezza, frequentando l’uomo: di quanto sia inutile imporre la propria presenza a chi non nota la tua assenza. Il suo sabato di silenzio è tutto qui: dare l’immagine giusta del potere.

Partì a braccetto di un brigante: “Oggi sarai con me” (Lc 23,43). Il giorno che stette via immaginò la storia migliore con la quale ritornare, quasi fosse un vestito. Scelse, tra migliaia di storie perfette, un’imperfetta dalla storia guasta, la chiamò per nome: “Maria!” (Gv 20,16). La Pasqua è un quadro d’incanto: è Dio che risorge. La cornice è lo spartito di un canto: “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio” (Mt 21,31). Un ladro e una battona: vicini a Dio pensavano d’essere come tazze di plastica in un negozio di porcellana. Lui li scelse come suoi-apripista: chi vorrà credere, dovrà fidarsi delle parole di una donna di malaffare, della storia lurida di un galeotto. Pasqua: un insulto al buon senso? Niente affatto: agli amici non mise mai fretta, ma insegnò che la parola data va mantenuta entro la vita. A chi Gli chiese consiglio circa l’essere felici, consiglia di scegliersi con cura il volto al quale appartenere, senza dipendergli: “Ogni viso è una porta e la stessa porta, a seconda del momento in cui la si spinge, può dare sul paradiso o sull’inferno” (C. Bobin). Destini e destinazioni.

Volti pasquali: “Non è qui, è risorto” (Lc 24,6). Non-è-più-qui: la risposta negativa che più positiva non poteva essere. I derelitti l’hanno riconosciuto, i chiesaiuoli stanno ancora consultandosi in sacristia. Nel frattempo Lui è risorto: beccati questa, Satana. D’ora innanzi chi avrà Dio sarà sempre in maggioranza.

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