Alla Madonna l’arcangelo Gabriele chiede tutto, di dare tutta se stessa, in cambio Maria riceverà la Vita, la Luce, il Figlio stesso di Dio, che offrirà Se Stesso perché gli uomini raggiungano la Felicità per la quale sono stati creati. Diceva San Colombano di Cristo: “Tu sei tutto per noi: la nostra vita, la nostra luce, la nostra salvezza, il nostro cibo, la nostra bevanda, il nostro Dio. Ti prego, o Gesù nostro, d’ispirare i nostri cuori col soffio del tuo Spirito e di trafiggere col tuo amore le nostre anime perché ciascuno di noi possa dire con tutta verità: Fammi conoscere colui che l’anima mia ama (cfr. Ct 1,6 volg.); sono infatti ferito dal tuo amore”. 

Durante il cammino della vita il rapporto con Cristo vivo, oggi, reale è possibile, perché Cristo è tutto in tutto attraverso il Suo Spirito, che Egli dona con generosità; perché Cristo è alla radice della realtà creata dopo la Resurrezione, e per l’Ascensione; “tutto consiste in Lui” (cfr. Col 1,17); “tutto è stato creato per mezzo di Lui” (cfr. Gv 1,3; Col 1,15-16), eterno Figlio del Padre, generato dall’eternità e incarnatosi nel tempo per opera dello Spirito Santo. 

Per questo dobbiamo domandarci: ci sono momenti in cui ci poniamo alla Sua presenza in silenzio, rimaniamo con Lui senza fretta, e ci lasciamo guardare da Lui? Lasciamo che il suo fuoco infiammi il nostro cuore? Se non permettiamo che Lui alimenti nel cuore il calore dell’amore e della tenerezza, non avremo fuoco, e così come potremo infiammare il cuore degli altri con la nostra testimonianza e le nostre parole?” (cfr. Bernardo, Discorsi sul Cantico dei Cantici).

La Madonna non cederà di un millimetro a un’esistenza mediocre, in cui si dà sì qualcosa, ma mai se stessi, e ci si abbandona al lamento, alla recriminazione. La Madonna resterà nel nascondimento che dà frutto a suo tempo, al tempo di Dio. 

La Madonna non ha lasciato spazio all’accidia, questa subdola macchinazione del demonio, così diffusa nella nostra epoca, per cui l’uomo dopo essersi rivoltato contro Dio finisce anche col rivoltarsi verso se stesso insistendo sul proprio male, sulla propria debolezza, sul proprio niente. La Madonna ha lasciato che Dio guardasse il suo niente, e così Colei che credette divenne la Beata, che tutte le generazioni fino alla fine della storia loderanno. 

È curioso notare che oggi, pur in questa epoca di accidia, di “sdolcinata tristezza” (cfr. Francesco, Lettera ai sacerdoti), l’uomo può vedere in Lei un rifugio, un soccorso, un orientamento per il possibile – sempre possibile! – cammino di riscatto da una vita sciupata. 

Questo cammino di riscatto è una tensione al proprio destino, al compimento, alla santità. La Madonna ci dice che questo cammino accade sempre dentro una dimora: la dimora della compagnia della chiesa. Maria “si addormenta” – come suggerisce la tradizione orientale chiamando la festa dell’Assunzione la Dormizione – nella compagnia degli apostoli, con i quali aveva condiviso tutti i principali eventi della vita della nascente nuova compagnia fino alla discesa dello Spirito Santo: veni Sancte Spiritus, veni per Mariam. Maria è assunta in cielo, ma ci “butta” dentro il corpo della compagnia della Chiesa di cui siamo stati resi membra, dentro il tempio di cui siamo divenuti pietre vive. 

Non esiste cammino di vero riscatto senza appartenere a un popolo. Nessuno si riscatta da solo, come individuo isolato, Dio ci attrae a Sé attraverso un popolo che ha in Maria il suo primo nucleo, tenendo conto di una complessa trama di relazioni interpersonali che si stabiliscono nella comunità umana: Dio ha voluto entrare in una dinamica di popolo (cfr. Francesco, Gaudete et Exultate). 

E allora cominceremo a capire che questo cammino di riscatto nel tempo umano, non è appena qualcosa che passa, ma Qualcuno che viene (cfr. Card. Tauran). Cristo è il veniente, Colui che ci viene incontro. Perciò è necessario essere in attesa, protési a Cristo in cammino, oggi, ora, nell’istante presente. E, perciò, è anche necessario voler continuare a essere in cammino, rialzarsi dalle cadute. 

Anche questo ci dice il mistero di questa Donna, “Madonna” assunta in cielo. Nell’Assunzione di Maria noi scopriamo che nella casa di Dio c’è spazio, c’è posto per l’uomo (cfr. Gv 14,2). E Maria, ora unita a Suo Figlio in Dio, non si è però allontanata da noi, anzi, partecipando della presenza di Dio, è divenuta ancor più vicina a noi, a ognuno di noi, se così si può dire (cfr. Benedetto XVI, Omelia per l’Assunzione di Maria). 

I pellegrinaggi ai santuari Mariani che si moltiplicano in questo giorno dell’Assunta, stanno a dimostrare che il popolo capisce che Maria è vicina, che ci accompagna, che ci ascolta e ci guida.