C’è un circolo vizioso – fra tanti forse il più importante – alla base del lungo stallo italiano, che l’emergenza Covid ha solo reso più paralizzato e preoccupante. È la spirale – divenuta via via più soffocante fra società ed economia – fra aumento delle diseguaglianze e diminuzione del clima di fiducia nella comunità nazionale.
Il sistema-Paese è diventato “una ruota quadrata che non gira”, ha detto il 54esimo Rapporto Censis: un’immagine forse meno suggestiva di altre made in Censis, ma certamente adatta ai tempi. Una ruota che non gira rinnega la sua stessa ragion d’essere. È bloccata la mobilità circolare, simbolo geometrico di pari opportunità per tutti i punti della circonferenza o della superficie. Chi si ritrova sul lato superiore pesa su chi sta sotto, schiacciato in permanenza sul terreno. Intanto si arrugginiscono i perni, i freni, le sospensioni, tutti i meccanismi che consentono alla ruota di muoversi in sicurezza a velocità ordinaria e di accelerare quando è necessario. I lubrificanti rimangono inattivi e la ruota stessa, col tempo, può sformarsi e sfasciarsi.
La ruota-Italia ha assoluto bisogno di tornare tonda, di riprendere a muoversi: questo è l’appello del Censis. Tutti i raggi, tutte le sezioni di pneumatico devono tornare a essere sollecitate in misura equilibrata e uniforme; tutte devono poter partecipare al movimento di avanzamento della ruota. Deve quindi concludersi il prima possibile – raccomanda il Censis – la fase in cui l’immobilità è sinonimo di garanzia per una parte del Paese (principalmente i lavoratori dipendenti delle aziende medio grandi e della Pa e i pensionati) ed è invece baratro per l’altra metà: lavoratori autonomi, dipendenti di piccole imprese, giovani precari e disoccupati. E in questa “ruota quadrata”, ferma e via via deformata, è giocoforza che non circoli più il fluido della fiducia economica (dei produttori, dei consumatori, dei risparmiatori), né quello della coesione sociale.
Nei prossimi giorni il Governo italiano è atteso a tre passaggi decisivi per il cammino del Paese fuori dall’emergenza Covid. Il primo è l’esame parlamentare dell’adesione italiana alla riforma del Mes, meccanismo Ue salva-Stati; il secondo è la definizione del Progetto nazionale di resilienza e sviluppo da presentare alla Commissione Ue per l’inclusione del Recovery Plan; il terzo è il varo finale della legge di stabilità finanziaria 2021. Il motore del sistema-Italia può essere riacceso in tempo e in modo utile per rimettere in movimento le ruote: che all’inizio forse non potranno girare a pieno regime, ma soltanto così ritroveranno forma e dinamismo. Il resto non verrà mai da sé: ma ha buone chance di arrivare. Se invece la ruota resta ferma non arriverà mai.