Coronavirus, se ognuno dice la sua

In queste settimane siamo stati sommersi da milioni di informazioni e fake news sul coronavirus. Piccola guida pratica per distinguere tra realtà e mistificazione

In queste settimane siamo stati sommersi tutti da milioni di informazioni e disinformazioni sull’epidemia da coronavirus (virus nCoV). E’ giusto, allora, aiutare a fare un po’ di chiarezza, soprattutto quei lettori che sono alla ricerca di informazioni più precise.

Partiamo dai fatti. Cosa sono i coronavirus? I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus che colpiscono le vie respiratorie, causando malattie che possono essere lievi o moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie.



Sintomi e diagnosi? I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

Come viene trasmesso il virus? I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, veicolata da un colpo di tosse o da uno starnuto; contatti diretti personali; le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi; una contaminazione fecale (raramente).



Quanto alla prevenzione, è possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni semplici accorgimenti: per proteggere se stessi, per esempio, è importante lavarsi spesso le mani, mentre non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi; per proteggere gli altri, in caso di una qualsiasi infezione respiratoria, basta coprirsi – con il gomito o con il fazzoletto – naso e bocca quando si tossisce e/o starnutisce. E se si è usato un fazzoletto di carta, è opportuno buttarlo dopo l’uso; molto importante, poi, lavarsi le mani dopo aver tossito/starnutito.



Al momento non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, per ora, vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.

Come si può facilmente intuire, è un editoriale un po’ strano, nel senso che non mi interessa tanto fornire la mia opinione su questa epidemia, perché già tanti (o troppi) stanno dando la loro versione su social, telegiornali, mezzi di informazione. Voglio invece aiutare i lettori a guardare le fonti migliori, e a tal proposito vi riporto un piccolo elenco di quelle che sono quelle ufficiali alle quali, in questo momento di confusione, è opportuno affidarsi: Istituto superiore sanità (Iss); Organizzazione mondiale della sanità (Oms); Ministero della Salute; Centers for Disease Control and Prevention.

In caso di viaggio all’estero, se volete avere informazioni aggiornate e dettagliate sui posti che intendete visitare e sui rischi cui potete andare incontro, è consigliabile tenere sotto controllo la mappa interattiva realizzata dal Center for Systems Science and Engineering del dipartimento di ingegneria civile e dei sistemi della Johns Hopkins University.

Dunque, non è assolutamente il tempo dell’improvvisazione, non è il tempo di perdersi in scambi di opinione da bar sui social o su whatsapp, dando retta a improbabili audio che riportano versioni catastrofiche e complottistiche. Piuttosto è il momento di guardare la realtà e di stare di fronte ai fatti.

Offro, perciò, ai lettori lo stesso consiglio che ho dato ai miei figli: è il momento di fare affidamento su testimoni credibili, che possano documentare il loro lavoro con studi, fatica e ragionevolezza, costruita dopo tante ore spese in laboratorio. E’ il caso, per esempio, del team di ricerca tutto italiano dell’ospedale Spallanzani, che ci ha resi orgogliosi di poter dire che siamo stati i primi a isolare il virus. Quindi posso fidarmi del lavoro di Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti.

L’abitudine a vedere la realtà attraverso il filtro, che usiamo, o meglio di cui abusiamo ogni giorno, del nostro cellulare e delle app dei social ci rende incapaci di distinguere tra la verità e la verosimiglianza, o peggio ancora di vedere dove si annidano la finzione e la mistificazione. Quale rischio stiamo correndo se lasciamo che le nostre certezze si possano fondare su informazioni decise da un algoritmo, dal filtro delle news o da un post?

Le informazioni vanno cercate non tanto là dove possono dare un po’ di conforto sociale o alimentare delle polemiche più o meno esagerate o sterili. Bisogna mettere in moto la ragione, leggendo e verificando le notizie.

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.