Il titolo del Meeting di Rimini (18-23 agosto) “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime” potrebbe sembrare fuori luogo in un momento di grave crisi come quello a cui ci ha condotti la pandemia. Perché invocare la meraviglia quando la speranza personale e collettiva appare così fuori dalla portata naturale degli eventi?
Un bellissimo film di Krzysztof Kieślowski, “Film blu”, racconta la storia di una donna, Julie, che in un incidente stradale perde il marito e la figlia. Cerca di farla finita, poi di neutralizzare il dolore tagliando ogni legame con la sua storia e con il suo talento di musicista. La musica che ha dentro però, a un certo punto, si fa sentire. Piano piano Julie cede e si lascia coinvolgere dagli eventi che le capitano. Ricomincia a vivere e a comporre. Nemmeno volendo, il suo cuore riesce a rinunciare alla bellezza, al bene, al compimento che desidera.
Ascoltare questo desiderio che chiama a uscire dal proprio recinto, a rischiare, a intraprendere strade nuove, è forse l’unica via per superare la confusione e lo scetticismo che sembrano dominare in questo momento e rendono così incerta la ripartenza.
La capacità di investire sulle relazioni, di vivere per qualcuno, spalancando testa e cuore, è proprio ciò che più è andato in crisi in questa epoca, rendendoci tutti più deboli, incapaci di prendere iniziativa e di avere un’immagine del mondo che vogliamo creare. Ritrovarsi, condividere conoscenze, cercare di capire e ipotizzare soluzioni sulle sfide economiche (come facilitare l’intrapresa e il lavoro?), sociali (quale posto dare nella ricostruzione ai temi della coesione, della solidarietà, dell’emancipazione dei più deboli?), ambientali (come sta davvero la Terra? Cos’è realistico cambiare da subito nel nostro rapporto con l’ambiente?) è l’obiettivo del talk show live “Dopo il Covid. #Quellicheripartono”, che sarà condotto da Massimo Bernardini nell’ambito del Meeting di Rimini.
L’obiettivo è mettere al centro la cultura sussidiaria, cioè la consapevolezza e la responsabilità di chi “dal basso” vuole provare a immaginare un cambiamento possibile e sostenibile.