Dal 24 febbraio 2020, primo comunicato stampa a inizio pandemia, ad oggi, giorno della Colletta 2021, abbiamo sempre affermato la nostra volontà di “esserci” e cercare di continuare a fare la “nostra attività ordinaria in una situazione straordinaria”.
Nessuno, consapevolmente o inconsapevolmente, vive senza affermare ultimamente un qualcosa per cui valga la pena vivere. Il bisogno nostro e intorno a noi ci sollecita continuamente e urge una risposta che può diventare o lamento e recriminazione, oppure Opera.
Le persone del Banco Alimentare vivono ogni giorno questa urgenza e la reincontrano nei volti dei tanti volontari che nelle 7.600 strutture accreditate portano, anche con l’aiuto del Banco Alimentare, sostegno a un milione e 700mila persone in difficoltà.
Ma per contribuire a costruire innanzitutto noi stessi e quindi la società in cui viviamo, occorre avere il coraggio di lasciarsi educare: sono i fatti, i gesti che innanzitutto educano, noi, i nostri figli, tutti, e possono realizzare autentica solidarietà e coesione sociale.
La Giornata della Colletta è uno di questi gesti, proposto quest’anno per la 25esima volta, radicato nella storia ultratrentennale del Banco Alimentare e cresciuto nel tempo. Gesto così significativo che ogni anno sa coinvolgere 145mila volontari di ogni estrazione, fede, cultura; gesto concreto di carità proposta a tutti, di condivisione così immediata e semplice che gli scorsi anni ha visto oltre cinque milioni di donatori e che si realizza ovunque, anche in quelle realtà, come le carceri, che immaginiamo “fuori dal mondo” ma che rivelano espressioni di grande umanità e attenzione al bisogno di chi è “fuori”.
Che gratitudine poter “vedere e toccare” che tantissimi vivono l’urgenza, la necessità di una “vita buona”, offrendo loro una occasione.
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