Due milioni: due milioni di Neet. Un italiano su trenta (principalmente nella fascia 15-29 anni) è “senza lavoro, senza educazione scolastica, senza formazione professionale”. Tirar fuori questi italiani dalle sabbie mobili socioeconomiche è una grande priorità, è “la” priorità del sistema-Italia, qui e ora.  A ricordarlo – nell’autunno 2021 – non è stato qualche studioso sempre poco ascoltato o qualche politico sempre in cerca d’ascolto. È stato invece Pierluigi Stefanini, presidente di Gruppo Unipol, la “major” della cooperazione italiana. Il secondo polo assicurativo nazionale con oltre 11.800 dipendenti, 17 milioni di clienti, 20 miliardi di raccolta premi fra vita e danni.

Stefanini lo ha fatto nei panni, appena indossati, di presidente-portavoce dell’Asvis,  l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, fondata da Enrico Giovannini, chiamato da Mario Draghi come ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. È stato il nuovo portavoce a introdurre il Festival dello sviluppo sostenibile, che fra il 28 settembre e il 14 ottobre, toccherà ogni area della penisola con oltre 400 eventi. Ma l’evento vero che Asvis vuole promuovere – cioè “fare” – è un “patto per il lavoro”.

“Rispetto all’Agenda Onu 2030 l’Italia è in posizione mediana”, ha ricordato Stefanini, che si accinge a presentare un originale Rapporto Asvis ai ministri Di Maio e Cingolani. “Non siamo ancora ancora su un terreno di sviluppo sostenibile per livelli di occupazione, povertà, divari di genere, fratture territoriali”. Asvis non ha timore di sollecitare perfino il Pnrr, appena vistato dalla Commissione Ue: obiettivi e strumenti messi in campo nell’arco 2021-2027 sono certamente “apprezzabili”, ma si può fare di più per agganciare Agenda 2030. In fondo alla quale c’è una cifra precisa: un tasso di occupazione pari al 78% della popolazione (nel giugno scorso, post-Covid,  arrivava a fatica al 58%). 

Che fare? “Bisogna dimezzare i due milioni di Neet”, è la raccomandazione secca di Asvis.  Ci vuole un “action plan” nel Pnrr a cinque anni, ha incalzato Stefanini, raccordandolo all’Agenda 2030. La transizione ecologica – direttrice strategica di ogni sviluppo sostenibile – appare la prima opportunità: non solo in termini di investimenti ma anche di defiscalizzazione. Ma sarà un’opportunità vera solo se si tradurrà in posti di lavoro. 

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI