Vira è il nome della signora che dà il volto alla nuova campagna Tende di Avsi 2022-23. Una signora ucraina, incontrata dallo staff di Avsi in una scuola materna della periferia di Leopoli adibita a centro di accoglienza.
Veniva dalla zona orientale dell’Ucraina, scappata dai bombardamenti in una notte rocambolesca con i suoi due figli e una valigia carica di farmaci antitumorali. Lei stava seguendo una terapia contro il cancro e quando le hanno dato la possibilità di lasciare la sua città con un ultimo treno notturno, non ha esitato e nel suo trolley ha stipato l’essenziale per i figli e per sé.
Quando gli operatori del progetto sono entrati nel suo alloggio temporaneo, si è scusata: “Non sono proprio presentabile ora, mi dispiace accogliervi così: una volta ero bella, ma questa guerra e il cancro mi hanno rovinato”. Ha voluto mostrare la sua foto sul passaporto con i capelli lunghi, mentre raccontava di come fosse grata per l’accoglienza trovata, un posto caldo dove dormire, dei vestiti puliti per i ragazzi, e il sostegno dei voucher per l’acquisto di beni essenziali, garantito dai progetti di Avsi.
Quando abbiamo l’opportunità di parlare con i beneficiari dei nostri progetti, chiediamo sempre cosa serva loro, per capire come aggiustare le nostre azioni. Lei ha risposto con una parola spiazzante, perché non era qualcosa di materiale, di tangibile o acquistabile. Senza esitare ha risposto: “Pace, mi serve la pace”. La condizione essenziale per poter tornare a casa sua, riprendere il lavoro, le cure, la scuola.
Non ha chiesto cibo o un tetto stabile o soldi, no. Ha chiesto pace: quattro lettere che rimandano al trauma dell’esperienza drammatica della fuga, a bisogni concreti e al desiderio di speranza.
La campagna Tende
Pensando a Vira, nell’anno in cui la guerra è tornata in Europa a pochi chilometri da noi, la stessa guerra che distrugge tutto in altri luoghi dimenticati del mondo dove Avsi lavora, abbiamo scelto di incentrare la nuova campagna Tende sulla pace: è possibile, ne siamo certi. Ma chiede a noi una mossa. Cominciamo noi a farle strada. Proviamoci. Come? Scegliendo di sostenere progetti che portino aiuti concreti e sviluppo, cioè che siano capaci di affrontare la domanda di futuro che è presente in Vira e in tutti i beneficiari che incontriamo nei nostri Paesi e in noi stessi. È un’identica domanda di e sul futuro.
Nell’affrontare questa domanda radicale dobbiamo tenere conto di più fattori, di ecosistemi complessi e interconnessi, di velocità diverse. Fronteggiamo crisi diverse, alimentare, climatica, economica e altre dimenticate, che necessitano di azioni e risposte globali.
Quando ci ripetiamo con le parole del Papa che “nessuno si salva da solo”, intendiamo anche che nessuno costruirà da solo il proprio futuro. Non esistono più risposte che non siano un contributo ad un “sistema” più ampio, che portino innovazione e soluzioni non convenzionali. Non esiste più l’aiuto al singolo, esso va pensato per tutta la comunità.
Ognuno di noi in questo può giocare un ruolo nella costruzione di soluzioni concrete e percorribili, al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e rendere in questo modo raggiungibile lo sviluppo. È fondamentale in questo coinvolgere le nuove generazioni, e le Tende per riuscire ad essere quello per cui sono nate, occasioni di sensibilizzazione e di raccolta fondi, hanno bisogno anche di loro.
La passione per l’uomo
Qual è il primo asset di Avsi in questa sua impresa? Le persone sono il nostro primo asset. La complessità in cui operiamo richiede molte competenze tecniche aggiornate e trasversali, ma più di tutto le “humanity skills”: per fare bene questo lavoro, per essere professionisti che fanno la differenza, siamo invitati a usare tutta la nostra umanità perché la materia del nostro lavoro è l’uomo.
La storia dei nostri 50 anni è una storia di incontri umani. Nell’enciclica Fratelli tutti, papa Francesco esorta a “rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza. Se ciascuno vale tanto, bisogna dire con chiarezza e fermezza che il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità”. Nella promozione di tale valore assoluto si è innestata la nostra origine, dalla quale continuiamo ad attingere l’energia per procedere.
La pace che chiede Vira, domanda che le Tende di quest’anno rilanciano con tutta forza, è un altro nome dello sviluppo, a cui Avsi da cinquant’anni punta con la sua presenza nel mondo.
Per sapere i progetti sostenuti dalla nuova campagna Tende clicca qui.
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