MINNEAPOLIS – Noi lo guardiamo ogni anno, quando il Natale si avvicina e la sera tra le mura di casa è illuminata solo dalle lucine del presepe e dell’albero. L’abbiamo scoperto tanti anni fa qui in America (ma ne avevamo sentito parlare, sapevamo della sua esistenza) e una volta scoperto non l’abbiamo più mollato. Mai saltato un giro. Tutti i nostri ospiti (negli anni ne abbiamo avuti tanti) sono stati invitati a guardarlo, o meglio a “viverlo” con noi. Tra tanti silly movies, film sciocchi che invadono la stagione, questo si staglia come la stella cometa nel cielo di Natale a dirci che la vita è una cosa meravigliosa perché è un dono in cui tutto c’entra con tutto.

E se vi dicono che è roba da bambini, sentimentale, che la storia più o meno la si conosce, che quando l’hai visto una volta basta e avanza, per non dire che è pure in bianco e nero, non date retta. Date retta a me, regalatevi due ore per guardarlo sul serio scoprendo un pezzo di voi nei sogni umanissimi e vivissimi eppure sempre frustrati di George Bailey, nella tenacia e nel coraggio di Mary, nella sconclusionatezza simpatica ed esasperante dello zio Billy.

Sto parlando di It’s a wonderful life, il film di Frank Capra del 1946 con James Stewart e Donna Reed. Film costruito su un breve racconto che tale Philip Van Doren Stern era riuscito in qualche modo a pubblicare da solo nel 1943. Ieri sera, con le lucine del presepe e dell’albero a riflettersi dalla stanza accanto, un piede di neve a coprire tutto il mondo fuori dalla finestra ed a riempire cielo e terra, due bidoni di popcorn sul tavolino (dopotutto siamo in America) e sette nipoti pigiati sul divano ad elle, noi nonni in poltrona, la tradizione si è rinnovata.

Tradere, consegnare, passare dalle mani nostre a quelle dei nipoti che la vita è una cosa meravigliosa, che i sogni non sono una fregatura, che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza, ma che i sogni che si realizzano davvero non sono quelli che abbiamo in mente noi, perché quelli che abbiamo in mente noi possono tradirci, la realtà no, quella non ci tradisce mai. E la realtà ci viene incontro con un volto umano per cavarci fuori dal non esistere, dal non essere in cui ci lasceremmo precipitare. Yes, c’è anche questo nel film, and yes, c’è spazio anche per i buoni sentimenti. Ma perché, possono esistere solo quelli cattivi? Un cuore che ha scoperto il Bene genera il Bene.

Date retta a me, regalatevi due ore e guardatelo. E se nel guardarlo vi ritrovate con le lacrime agli occhi come ormai capita a me inevitabilmente ogni anno, vuol dire che avete vissuto e ricevuto abbastanza da capirci qualcosa. Abbastanza da capire che la vita è una cosa meravigliosa.

Merry Christmas!

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