MINNEAPOLIS – Vi hanno mai incuriosito gli Ufo? Qui ogni tanto saltano fuori, dai programmi televisivi come gli X-Files di anni fa alle recenti serie di Netflix, ai presunti avvistamenti che di tanto in tanto le news ci riportano.
Mercoledì una commissione della Camera (the House) ha tenuto una sessione pubblica tutta dedicata a loro in cui sono state ascoltate le testimonianze sugli avvistamenti di Unidentified Flying Objects da parte di tre individui già membri dell’esercito degli Stati Uniti. Quindi personaggi almeno teoricamente affidabili e credibili. Come l’ha messa giù in una recente conferenza stampa Tim Burchett, deputato repubblicano del Tennessee, “the American people deserve the truth!”, il popolo americano merita la verità. Già lo scorso anno il direttore del “Centro Avvistamenti” aveva pubblicamente affermato che il governo sta monitorando più di 650 potenziali casi di Ufo. Seicentocinquanta …però!
Adesso vedremo cosa salterà fuori da queste testimonianze, o se tutto si risolverà in fenomenologie immaginifiche, ma infondate e non dimostrabili come è praticamente sempre accaduto dal “Roswell Incident” del ’47 in poi. Bisogno di Mistero, fame di Mistero. Credo proprio sia questo che la curiosità di Ufo ci mostra con il suo mix di fascino, attrazione, senso di timore e persino paura verso qualcosa che non si conosce, che non si riesce a conoscere e non si può governare.
Ma non c’è già la vita – quella vera – a riempirci occhi, cuore e mente di Mistero? Abbiamo bisogno degli Ufo?
L’altra sera mi sono ritrovato su un piccolo palcoscenico a cantare un blues. Con quattro giovani amici (molto più giovani dei miei figli…) e durante la bellissima serata conclusiva di una bellissima vacanza. Insomma, una serata di festa. Cosa ho cantato? Just a Dream, solo un sogno. Un blues in cui Big Bill Broonzy, bluesman morto nel ’58, ci racconta dei suoi “avvistamenti”. “Ho sognato che uscivo con un angelo, ho sognato di avere il cuore soddisfatto, senza preoccupazioni … ma era solo un sogno, solo un sogno nella mia testa, e quando mi sono svegliato, piccola, non ho trovato nessun angelo. Ho sognato di vincere così tanti soldi da non sapere cosa farne, ma era solo un sogno, solo un sogno nella mia testa, e quando mi sono svegliato, non ho trovato un centesimo. Ho sognato di essere sposato, di avere una famiglia, ho sognato di avere dieci figli, tutti proprio come me. Ma quello era un sogno, solo un sogno nella mia testa, e quando mi sono svegliato non ho trovato neanche un bambino. Solo un sogno…”.
Un blues di quasi cento anni fa, una canzone impastata di tristezza, fatta di tristezza. Perché questo è il blues, the cry of the heart, il grido del cuore, pianto e domanda allo stesso tempo. Ma cosa ci fa un “blues” così ad una serata di festa? Ci fa che nel grande Mistero della vita che ci siano gli Ufo o no in questo momento, in questo preciso istante non cambia niente della mia vita, ma senza un briciolo di tristezza il cammino si arresta, il desiderio inaridisce ed il cuore si spegne. Un briciolo di tristezza, sempre, anche nei momenti più gioiosi. Perché, come dice San Tommaso, la tristezza non è altro che desiderio di bene, desiderio di un bene che esiste ma non c’è, un bene che non riesco a trovare. Desiderio di un bene assente, fame di Mistero. Come nei sogni di Big Bill Broonzy. Sogni e avvistamenti alla ricerca del Mistero che ci agita il cuore.
God Bless America!
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