Non serve l’armocromista. Il giallo arancio zucca ostentatamente dominante in supermercati e centri commerciali rende lampante anche ai daltonici che Halloween quando arriva arriva. Del resto è nei centri commerciali e su Amazon che si vede come va il mondo reale, cioè quello dei consumi. Sui social si vede invece come va il mondo rappresentato, cioè quello delle chiacchiere.
Listino prezzi – Il negozio di Halloween di Amazon offre migliaia di articoli. Costume da zucca (sic!) € 8,99. Sacchetti dolcetto-scherzetto € 8,98. Parrucca da clown cattivo qualcosina in più: € 9,99. Tatuaggi decalcomania per bimbi, solo € 5,99; e puoi scegliere il tattoo vampiro, strega, pipistrello e tanti altri. Un affarone. Peccato per i bimbi di Gaza, del Libano e dell’Ucraina. Salendo di prezzo abbiamo sei ragni pelosi a € 29,99, Lapidi a € 16,99, scheletri cm.165 a € 45,99. Con soli 9 euro in più, vien via lo scheletro da pirata, € 54,99, che chissà cos’avrà di diverso. L’elenco sarebbe più lungo della Bibbia. Concludo coi costumi per cani e gatti: puoi travestire il tuo barboncino da leone o da Batman, e il micio da pirata o da Spiderman, per esempio. Anche qui, ce n’è di tutti i prezzi.
I Vip e i preti – Sui social, manco a dirlo, domina, salvo eccezioni minoritarie, il bipolarismo della guerra per chiacchiere. Chi si scaglia contro Halloween pagana e satanista, chi non perde l’occasione di esaltarla postando se stessi e i propri figli mascherati e finto-felici. Un nome a caso: i Ferragnez pre-separazione tutti, grandi e piccini, con i costumi di Super Mario bros. Sì, perché i più attivi sui social il 31 ottobre sono proprio i Vip. A ottobre-novembre una famiglia di Super Mario, a dicembre un pandoro griffato e benefico con zucchero vanigliato rosa. Uno vale uno, no?
Scendendo giù dai grattacieli, ci sono preti che dicono no perché Halloween espunge Ognissanti e ci sono preti che lo fanno in oratorio.
In fondo non è cambiato molto da quando se andavi a vedere un film al cinema pubblico era peccato, se andavi al cinema dell’oratorio eri salvo, anche sciroppandoti un “Ursus contro Maciste” o peggio.
Pagano o no? – Il confronto delle idee (non le chiacchiere) ha certamente il suo perché. Halloween, che vuol dire la notte dei Santi, nasce pagana nell’Irlanda celtica e viene poi assunta, risignificata e trasformata dal cristianesimo.
Molte feste, liturgie, architetture cristiane si impiantarono, nel Medioevo, sul terreno di tradizioni precedenti romane, celtiche e germaniche. Un agile volumetto di P. Gulisano e B. O’Neill , La notte delle zucche, Halloween: storia di una festa (Ed. Ancora, Milano, 2006) spiega bene tutto quanto. In particolare si sottolinea che la festa celtica pre-cristiana (che si chiamava di Samhain) si celebrava la memoria dei propri cari e della propria storia, e la speranza che la morte non fosse l’ultima parola. La Resurrezione di Cristo era l’annuncio che quella speranza non era pura illusione ma, in Cristo – e nella Chiesa con tutti i suoi santi – certezza di un Destino buono eterno.
Oggi di queste cose nessuno è neanche lontanamente consapevole. Quanto in particolare al cristianesimo, sappiamo benissimo che molto pochi vanno in chiesa, bimbi compresi, e non tutti quelli che ci vanno usano un criterio cristiano nelle scelte della vita. Della festa dei Santi, diciamo la verità, ce ne facevamo un baffo (salvo eccezioni) prima assai che irrompesse la concorrenza di Halloween. E i servizi di tg sul giorno dei morti, per dire, adesso come trent’anni fa, riguardano più che altro quanto sono arrivati e costare i crisantemi.
Povero desiderio – La progressiva irrilevanza del cristianesimo si manifesta, in particolare, a giudizio di chi scrive, nella difficoltà ad assumere ciò che muove l’umano, cioè il desiderio; non censurarlo come male e non assecondarlo nelle deviazioni dei suoi sogni. Ma valorizzarlo e accompagnarlo alla scoperta del desiderio come segno, attesa, promessa di Altro. A chi ha incontrato Gesù, è successo questo. Oggi? Il più svelto a cogliere il desiderio e a volgerlo a suo vantaggio è il mercato.
Si attende con urgenza un più consistente risveglio di cristianesimo creativo e perciò inclusivo (nel senso sopra accennato a proposito delle feste precristiane) amico del desiderio dell’uomo che, comunque si formuli e esprima, è al fondo desiderio di felicità e di compimento.
Guardare i bambini – C’è un punto di forza formidabile, e pur fragile, da guardare, proteggere ed educare: l’innocente semplicità dei bambini. Il loro desiderio. Normalmente così compresso in un tempo già tutto programmato, da genitori e C.: scuola fino alle quattro e mezza, poi magari il tennis, l’allenamento di basket, l’ora di danza, quella di catechismo, i compiti, la playstation… Sempre più rari gli spazi di libero divertimento in compagnia e non precostituito. Marco, 11 anni, è contento perché ad Halloween andrà a casa di un amico in compagnia del quale si avventurerà nel classico “dolcetto o scherzetto”. Idem Moment, stessa età, nato in Marocco. Alba ha sette anni: le piace vestirsi in modo da spaventare le sue amiche, che facciano “uh”.
Demonizzare Halloween o esaltarlo acriticamente è un modo per non stare di fronte a questi desideri.
Per esempio Carlo Acutis – Poi ci sono altri passi che si possono fare. Certe diocesi hanno lanciato da tempo per i ragazzini le Notti dei Santi, per esempio quella di Milano. Ci si raduna e si va alla scoperta dei santi, magari quasi come una caccia al tesoro, ma per familiarizzare in un certo senso loro. Quest’anno al centro c’è la figura di Carlo Acutis, morto adolescente e che sarà canonizzato nei prossimi mesi con l’anno giubilare. Con uno come lui, un ragazzo può facilmente identificarsi; Carlo non è una gattamorta o uno stereotipo di madonnina infilzata, ma un giovane valente uomo, in cui è evidente che la santità coincide con la piena realizzazione della sua umanità.
Il cristianesimo si comunica per attrattiva. Occorre aiutarsi a scoprire l’attrattiva del fatto di Cristo come tale. Come anche questa iniziativa ambrosiana documenta. Non invece a far conto sull'”attrattiva” del calciobalilla, o di Halloween, o di qualsiasi altro stratagemma o esca o per catturare qualche pesce.
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