Il peso di certe scelte

Il momento della scelta arrivò anche per gli amici di Gesù: rimanere con lui o andarsene? A Cristo i saldi non piacciono

L’istante magico è quel momento in cui un sì oppure un no può cambiare la tua esistenza, tutta la tua esistenza. Cristo, navigato seduttore di cuori, sa bene che anche per gli amici questo momento sarebbe arrivato: basta alzare leggermente l’asticella di giorno in giorno, fino a farla diventare una sfida ai limiti dell’impossibile. “Che gusto trovi a comportarti così?” avrebbero potuto rinfacciare al Cristo. Che, consapevole del fatto suo, temo non avrebbe esitato a rispondere a tono: “A me le sfide piacciono da impazzire, perché vedi subito chi scappa e chi resta”.



Il menù, nei vangeli, è sempre lo stesso di quando eravamo bambini: “Prendere o lasciare”. Tipo: “Come se si potesse scegliere in amore / come se non fosse un fulmine / che ti spezza le ossa / ti lascia lungo disteso / in mezzo al cortile” (J. Cortázar). Sono scelte, quelle amorose, che vale la pena sapere che si firmano in pochi istanti, in un batter d’occhio anche, ma poi si sconteranno per tutta la vita. È ovvio, dunque, che si tenterà d’abbassarne il prezzo il più possibile. Ci provano persino, con Cristo, gli amici suoi: “Questa parola è dura, chi può ascoltarla?” gli chiedono, forse esterrefatti da così tanta serietà e altezza di richiesta. Il tentativo, da che mondo è mondo, resta quello, con ogni materia, di cercare di limare il più possibile sul prezzo. Aspettando, magari, la finestra della stagione degli sconti per fare acquisti altrimenti improponibili alle nostre finanze.



Se gli sconti, però, non arrivassero? Ci sono materie, ci sono amori, in fin dei conti, che non ammetteranno scontistica alcuna: “Volete andarvene anche voi?” risponde convinto il Maestro alla richiesta ardita della sua clientela amica. Lo chiede per restare intellettualmente onesto nella sua richiesta folle di avere l’esclusiva sul loro cuore. Lo chiede, però, ponendo una domanda che li mette nelle piena libertà d’andarsene: Cristo, lavorando col lievito dell’amore, sa bene che non ci potrà mai esser felicità piena senza libertà piena, anche libertà di andarsene. Di tradirlo.



Solamente due persone che hanno veramente una scelta possono amarsi sul serio: la solitudine, al contrario, fa amare tutto. È tra le persone che non ti hanno mai imposto nessuna scelta, ma che ti hanno lasciato piena libertà, che si nasconde la persona che ti ama per davvero. Anche se – è legge quotidiana – quasi mai, probabilmente, è quella che sceglieremo d’amare. Il rischio che gli amici se ne vadano altrove per il Cristo vale tutta la candela: camminare sulla corda, come un equilibrista, per lui è vivere. Tutto il reso non lo è: al massimo è attesa di qualcosa. “Certo che innamorarsi è un rischio, ma non farlo per paura di starci poi male è un gigantesco errore” continua a ragionare Lui. Anche perché la vita è diafana nelle conseguenze: chi non sceglie automaticamente lascerà che altri lo facciano al posto suo. E domani ognuno sarà ciò che sceglie di essere. Liberi, dunque, anche di andarsene da Lui: “Dispiace, gente, ma questo è materiale di primissima qualità: non esistono scontistiche. Preferisco, piuttosto, assottigliare la mia clientela che svendermi”. Se non rischi, comunque, metti tutto in rischio.

Tempo di fare due conti, che gli amici hanno già scelto. Di fare retromarcia, di restare, pagando per intero il prezzo stampato. Nella vita ci possono essere scelte che se farai sai già che, magari, ti pentirai: se non le farai, però, non te lo perdonerai mai. “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,60-69): eccola la loro risposta. Tipo: “Ti abbiamo scelto, ti sceglieremo ancora: senza pause, senza dubbio, in un batter d’occhio”.

A rispondere così, a nome di tutti, è Simon Pietro: di lì a poco firmerà un vergognoso tradimento, tradimento di lesa maestà. Che importerà? Un uomo non andrebbe mai giudicato dalle scelte giuste fatte, ma da come è riuscito a venirne fuori da quelle sbagliate. Così continuerà a ragionare Cristo: in fine dei conti ci sarà sempre qualcuno che non comprenderà una tua scelta. Certe scelte, però, si fanno per proseguire e non per venire compresi.

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