Le trasformazioni economiche e sociali che caratterizzano il mondo contemporaneo si sviluppano in un contesto segnato dalla transizione da un paradigma globalizzato a uno post-globale. Questa evoluzione è accompagnata da una serie di fattori strutturali che stanno ridefinendo le dinamiche economiche, le politiche pubbliche e il ruolo della tecnologia.
Un aspetto importante di questo nuovo scenario è il declino della globalizzazione, con il ritorno dei nazionalismi e un rinnovato protagonismo degli Stati nazionali. Le tensioni geopolitiche e le emergenze recenti hanno evidenziato la fragilità delle catene globali di approvvigionamento, spingendo molte economie occidentali a rilocalizzare le industrie strategiche e a ridisegnare le catene di fornitura. Si stima che il 25% del commercio mondiale sarà ricollocato localmente, favorendo uno scambio maggiore tra Paesi alleati e riducendo i flussi con le nazioni rivali.
Parallelamente, il progresso tecnologico sta esercitando un impatto profondo sul mercato del lavoro e sulla competizione internazionale. La quarta rivoluzione industriale, trainata dall’intelligenza artificiale e da altre tecnologie avanzate, sta trasformando non solo i processi produttivi, ma anche le competenze richieste nel nuovo panorama economico e sociale. Se da un lato si assiste a una crescente domanda di abilità tecniche e digitali, dall’altro emergono come essenziali le cosiddette competenze non cognitive, come il pensiero critico, la capacità di risolvere problemi complessi e l’attitudine relazionale.
In un contesto segnato dal progressivo abbandono del modello basato esclusivamente sul libero mercato, gli Stati e le istituzioni pubbliche stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, intervenendo in modo pervasivo per affrontare le emergenze e sostenere lo sviluppo. Anche la politica fiscale e monetaria stanno diventando sempre più interconnesse. Si delinea così un’economia caratterizzata da una maggiore sinergia tra pubblico e privato e in cui la dimensione “glocale” – l’interconnessione tra la dimensione globale e locale – diventerà sempre più centrale. La glocalizzazione combina i vantaggi della cooperazione internazionale con l’attenzione alle specificità locali, promuovendo uno sviluppo che tenga conto delle peculiarità dei territori e delle comunità.
In questa fase di transizione, il modello sussidiario, che pone al centro la persona e le sue relazioni, si configura come uno strumento efficace per rispondere alle nuove sfide. La sussidiarietà promuove la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, incoraggia il coinvolgimento dei corpi intermedi, sostiene le comunità locali e favorisce le relazioni intra- e intergenerazionali, contribuendo a creare un tessuto sociale resiliente e inclusivo.
Guardando al futuro, è evidente che il panorama economico globale richiede un ripensamento dei modelli di sviluppo, affinché siano adatti a un mondo caratterizzato da rapide trasformazioni. Le economie che sapranno integrare innovazione tecnologica e sviluppo locale, senza lacerare il tessuto sociale e relazionale, avranno più possibilità di cogliere le opportunità che questo tempo di radicali cambiamenti sta portando.
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