Vi mando queste poche righe, uscite di getto, pensando alla situazione critica del Santo Padre.
“Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me”.
Questa frase, che Gesù dice ai suoi amici apostoli, continua a risuonarmi nelle orecchie e nel cuore da quando seguo l’esperienza dei Quadratini, un’amicizia nata tra ammalati e che si ritrova quotidianamente su Zoom per una messa condivisa.
Oggi, pensando e pregando per il Santo Padre, mi è esplosa una tenerezza infinita. Prego per la sua guarigione, ma prego, come faccio con tutti gli amici ammalati, perché il destino buono che ci attende possa essere sempre di più guardato in faccia come desiderabile. Tutta la vita del cristiano è l’affermazione di un Dio che ama alla follia ogni uomo e che, per poterlo incontrare, si è fatto carne, si è fatto uomo tra gli uomini.
Tra noi ammalati continuiamo a ripeterci che non siamo insieme per prepararci alla morte, ma per sostenerci nel vivere, dentro la fatica della malattia o della vecchiaia, con tutta la nostra esigenza di felicità, di pace, di pienezza. E ci ripetiamo che dal gruppo dei Quadratini si esce attraverso due strade, bellissime entrambe: o perché si guarisce o perché si torna a Casa per abbracciare definitivamente Gesù, che ci aspetta.
“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via”.
Continuo a pregare per papa Francesco e per ciascuno di noi, perché in tutti cresca sempre più la certezza del compito che Dio ci affida quando decide di lasciarci su questa terra, per renderGli testimonianza, e a pregare perché ci faccia la Grazia di essere abbracciati da Lui proprio negli ultimi giorni che ci vorrà regalare.
La nostra grande amica spagnola Alejandra, che già gode del destino buono in cielo, ci diceva continuamente: “Io non morirò per il tumore. Morirò il giorno che Dio mi vorrà con sé. Userà il tumore. Ma sarà quello il giorno che Dio mi vorrà con Sé”.
Questa è la coscienza che chiediamo per tutti noi e per i nostri amici nella nostra messa quotidiana.
Preghiamo ogni giorno per il Papa, sapendo che quello che Dio permette è sempre per il nostro bene e per il bene del mondo.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.