Il Caravaggio che si mostra

A Roma ha aperto i battenti la mostra "Caravaggio 2025", dedicata a Michelangelo Merisi, con alcune opere arrivate anche dall'estero

Caravaggio? Presente! Quante volte nel percorso della pubblicizzatissima mostra appena inaugurata a Roma accade di imbattersi nel volto del grande artista. Si inizia con il Bacchino malato, un capolavoro “sorgivo” in quanto dipinto nel momento in cui aveva deciso di mettersi alle spalle il praticantato nelle botteghe romane e di mettersi in proprio. Avendo poche risorse aveva usato se stesso come modello, senza preoccuparsi di mostrarsi in condizioni malconce dato che era reduce da un ricovero all’Ospedale della Consolata, quindi realmente “malato”.



È forse la sua prima tela nota, assegnabile al 1595. Ha il volto emaciato, ma lascia trapelare la spavalderia di chi si appresta a conquistare il mondo, stringendolo proprio come quel grappolo d’uva. Che tiene tra le mani.

Passa solo qualche mese, ed eccolo di nuovo apparire in posizione più defilata nel Concerto arrivato a Roma dal Metropolitan di New York: sta in terza fila, un po’ in penombra, e rivolge a noi uno sguardo attraversato da un’impalpabile malinconia.



Dopo queste due apparizioni da venticinquenne, Caravaggio si rifà vivo nel percorso della mostra con il volto già segnato da anni di una vita spericolata. È il 1603 quando dipinge la stupenda Cattura di Cristo, arrivata dal museo di Dublino. Nella concitazione del momento, con Giuda che bacia con un impeto degno di miglior causa un Cristo dolce e remissivo, Caravaggio sbuca ancora una volta da dietro. Tiene la lanterna per far luce agli sgherri nella notte dell’Orto degli Ulivi. Si è autoarruolato nella schiera degli aggressori, in funzione di servizio. In realtà è semplicemente curioso di vedere – per questo sembra alzarsi in punta di piedi – e forse è desideroso di essere visto, come un secondo Zaccheo.



Si sa che poi le cose precipitano. Nel 1605 commette il delitto che lo costringe a lasciare Roma. Quando dopo cinque anni di peregrinazioni tra Napoli, Malta e la Sicilia gli arriva la notizia di un possibile perdono da parte del Papa, si rappresenta, quasi in forma di feroce penitenza, nei panni di Golia; o meglio della sola testa di Golia, ormai staccata dal corpo, tenuta in mano dal giovane Davide. Un autoritratto tragico di un artista che non ha mai nascosto nulla di sé.

Ma non è l’ultimo Caravaggio che si incontra nella mostra. Perché in quelle settimane fatidiche della tarda primavera del 1610, in attesa di imbarcarsi per Roma, gli era arrivata un’altra committenza dal mercante genovese Marcantonio Doria: un dono per la sua figliastra, entrata nel monastero napoletano di Sant’Andrea delle Dame, prendendo il nome di Orsola. Ecco perché il soggetto riguarda la santa di riferimento: Caravaggio dipinge un Martirio di Sant’Orsola, quadro su cui si chiude la mostra di Roma, abitualmente custodito a Napoli nella Gallerie d’Italia di IntesaSanpaolo.

Lo dipinge con l’ansia del viaggio che l’attende, carico di incognite e anche di speranza. Lo lascia ai suoi aiutanti i quali pressati dal committente, accelerano i tempi di asciugatura esponendo la tela al sole di Napoli. Così la tela ha sofferto un danno tamponato dai restauri, come quello conservativo recentissimo affidato a Laura Cibrario e Fabiola Jatta. Un lavoro minuzioso che ha fatto riemergere tre teste dal fondo. Tre teste che vanno ad aggiungersi a quelle dei protagonisti del brutale assassinio, a quella della vittima e naturalmente – come poteva mancare? – a quella di Caravaggio.

Sbircia un’altra volta da dietro, facendosi largo con lo sguardo. Non è più il volto arrembante del venticinquenne sbarcato a Roma. È il volto di un uomo assediato dalla vita che non ha però perso il desiderio e bisogno di vedere tutto dal vero, di toccare con le mani le cose per poterle dipingere in modo che nessuno sia sfiorato dal pensiero che siano delle favole.

Il Caravaggio che si mostra è il Caravaggio che ci dice: io ho visto. Ora guardate e toccate con mano anche voi.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI


Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Arte

Ultime notizie

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.