Intervistato / Liliana Cavani

Liliana Cavani nasce a Carpi il 12 gennaio 1933 è una regista e una sceneggiatrice italiana. E' la madre a farla appassionare al cinema. Si laurea in Lettere Antiche a Bologna nel 1959, poi a Roma si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, vincendo il “Ciak d'oro” con il corto “La battaglia”. Inizia quindi a fare documentari e inchieste di stampo sociale e politico per la Rai: “La storia del Terzo Reich”, “La donna nella resistenza”, “La casa in Italia” e altre. Nel 1966 realizza il primo film, prodotto dalla Rai, “Francesco d'Assisi”. Nel 1968 firma “Galileo”, in concorso al Festival di Venezia. Nel 1969 gira “I cannibali”, rivisitazione in chiave moderna dell'Antigone di Sofocle. Nel 1971 dirige “L'ospite” fuori concorso al Festival di Venezia. L'anno seguente la Cavani si appassiona ad un testo classico della letteratura tibetana “Miralepa”. Nel 1973 firma un suo capolavoro “Il portiere di notte”. Nel 1977 termina “Al di là del bene e del male”. Nel 1981 firma “La pelle”. Nel 1982 “Oltre la porta”. E poi da ricordare “Interno berlinese” e “Francesco” con un grandissimo Mickey Rouke. E il film “Il gioco di Ripley” del 2002. Nel 2004 gira la fiction televisiva “De Gasperi, l'uomo della speranza”, nel 2008 gira la fiction “Einstein”. Dal 2 al 12 settembre 2009 fa parte della giuria della 66a Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2012 riceve il David Speciale alla Carriera.

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