Il professor Guerino Massimo Oscar Fares, docente di diritto pubblico e sanitario all’università Roma Tre, è intervenuto stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, UnoMattina. Si parla di fake news sul covid, alla luce di un report universitario che ha evidenziato quanto sia importante il fenomeno delle false notizie sui social e il web. “Volendo offrire una nuova chiave di lettura del fenomeno no vax – spiega il professor Guerino in diretta televisiva sul primo canale – il report ha monitorato da maggio a dicembre 2021, le conversazioni online riferite ai vaccini e al green pass, analizzando anche gli utenti di Telegram e Facebook. Il risultato è che è cresciuta l’attenzione verso il vaccino, i contenuti censiti sono stati 209mila +42% rispetto al semestre precedente. I principali temi fake, il 73% la pericolosità del vaccino e 12 per cento la natura sperimentale del vaccino”.



Quindi il professor Massimo Guerino ha proseguito: “Gli utenti attivi sono oltre un milione e 200mila, di questi, il 58 per cento segue canali con orientamento no vax. Gli utenti che su Telegram seguono canali no vax sono cresciuti del 400 per cento. Sul green pass, oltre 800mila seguono canali contro il green pass, e il 97 per cento di loro è contrario alla certificazione verde. Risalta che la metà dei 49 canali Telegram censiti si occupa di vendere green pass falsi”.



PROFESSOR GUERINO E LE FAKE NEWS SUL COVID: “ECCO LE CAUSE…”

In conclusione il professor Guerino spiega: “Si conferma che la diffusione non suffragata da tesi scientifica, alimenta dubbi e costituisce uno dei principali fattori che causano riluttanza verso il vaccino. Le cause? Margine di incertezza sulla ricerca scientifica, politiche vaccinali che non puntano sull’obbligo ma sulle informazioni, poi abbiamo il diritto di manifestazione del pensiero, e questo è agevolato dalle reti social”.

“Questo è il background storico culturale – ha proseguito – a cui si associano i sentimenti dei singoli. Sui rimedi, il problema dei problemi: serve chiarezza e qualità della comunicazione politica e scientifica, occorre anche una confutazione degli autori delle fake. Sono state proposte varie soluzioni come il bollino, fino alle fattispecie finali. L’antidoto principale rimane il presidio culturale”.