Dove eravate rimasti, amici lettori, con la valigia già mezza piena (o mezza vuota, per i più pessimisti tra voi) di prenotate ferie? Noi ComicAstri, sempre e comunque in servizio permanente effettivo, ci eravamo fermati al 2016, pronti però a rincorrere e a mostrarvi di nuovo il 2017, arrischiando volentieri, a distanza di qualche anno, a tenergli testa, ben sapendo che la sfida è (ed è stata suo tempo) impari; a volte siamo riusciti nell’intento di affiancarlo con piglio sicuro, più spesso gli siamo arrancati dietro affannosamente, e talvolta gli abbiamo intimato minacciosi: “Aspettaci!”, come a dire di lasciarcelo gustare, il tempo che scorre, celato e guizzante come un pesce siluro.
Che la distanza si faccia memoria, dunque; proviamo insieme a rifare il percorso…
Tralasciando le cose brutte brutte, le elezioni di là dell’oceano decretano il passaggio dei 50 Stati (Uniti) da Obama a Trump, mentre vicino a noi, ma oltre le Alpi, proprio sotto la Tour Eiffel e su su fino all’Eliseo, la spunterà Emmanuel Macron; ma c’è di più: la Brexit tiene ancora banco, a distanza di un anno, mentre l’autonomia in Catalogna non è più un semplice favoleggiare; scoppia a Hollywood il caso Weinstein (terrà banco a lungo); ben 225.173 sono i biglietti strappati dagli addetti alle entrate del Modena Park per assistere al concerto di Vasco Rossi; lo sport (cioè il calcio, per lo meno in Italia) vive momenti bui. Il povero Ventura ha la sventura (dai, un po’ se l’è cercata) di farsi eliminare dalla Svezia, mancando così i mondiali di Russia dell’anno successivo; Totti e Pirlo danno l’addio al calcio, mentre in maniera più definitiva (diciamo così) ci lasciano Gualtiero Marchesi, Roger Moore (ironico agente 007), Aldo Biscardi, Nanni Svampa, il card. Tettamanzi e Toto Riina (che Dio gli sia misericordioso).
E noi? Per la gioia di quelli nati sotto il segno dell’Alpaca, inauguriamo l’anno con l’Oroscopo degli Inca, che, è vero, ha soli sei segni zodiacali, ma… molto astrali!
Abituati come siamo ad abbeverarci di supereroi stelle e strisce, possiamo tornare a strabuzzarci… le orecchie, rileggendo la storia de La Sbarra Umana, il supereroe sardo con poteri tanto particolari quanto di ignota provenienza. Sarà stato merito delle bacche (radioattive?) del mirto, di qualche componente del caglio col quale si produce il pecorino oppure della magia degli alambicchi usati per la distillazione della filu ‘e ferru? Diciamo che un’acquavite così, già nel nome superattrae.
In questo decennale percorso a cavallo della memoria (ma se ci si riferisce alla lenta solennità con la quale lo stiamo rivisitando, allora si deve cambiare equino e dire: a dorso di mulo) abbiamo trovato il modo di inventarci un autoSfooting, cioè qualcosa che potreste anche confezionarvi da soli, sulla falsariga di qualche semplice, spassionata e disinteressata indicazione di questa simpatica coppia di buontemponi (che siamo noi, ovviamente).
Vi sareste mai aspettati, in questo anno di grazia 2017, di trovare la Norvegia al primo posto tra i paesi più felici al mondo? Se la risposta è “no”, allora sappiate che… nemmeno noi! Pensate che anche nel triennio successivo (2018-2020) è stato un altro paese scandinavo, la Finlandia, a trionfare. Che meriti avrà, la fredda penisola dell’Europa settentrionale? Un clima più incline alla giovialità? Saremmo tentati di crederci se, come tanti segnali indicano, da quelle parti si sparano freddure a raffica!
Cerotti al bacon, bende all’Emmenthal, siringhe con aghi di pino mugo, garze ladre: poteva mancare la nostra tradizionale incursione nell’utile-futile? Certo che no! Eppure, anno dopo anno, Tarcisio Ficosecco e la sua omonima azienda continuano a stupirci con idee, prodotti e soluzioni per tutti i gusti, età e, perché no, fasce di reddito. Provare per credere!
Si gustavano allora e si gustano ancora oggi, perché sono senza tempo: bontà per gli occhi, passione che induce all’appetito, voglia che arma di buona volontà, idee e … fornelli all’opera. Oggi come allora, i cooking-show non mollano la presa e tengono… bancone (si, quello della cucina).
Ieri, oggi e domani… già. Il tempo che immobile va (cit. Enrico Ruggeri). Un anno che sembra ieri, ma che sin da oggi si è fatto già domani. Che per noi significa appuntamento a martedì prossimo: cioè, al 2018!
(7- continua)
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