Correva l’anno 2018, e la Bulgaria, raccogliendo una maggioranza bulgara, assumeva per la prima volta la presidenza dell’Unione europea. Contenti i Bulgari, un po’ meno gli Armani…
Ancor meno contento, però, sarà stato Fabio, causa improvviso licenziamento. No, non si trattava di Fabio Fazio, ma del primo robot esonerato dal posto di lavoro: in Scozia era stato assunto in un supermercato per assistere i clienti. Perché lo avevano dimissionato? E a quali diritti sindacali poteva aver diritto un simile lavoratore metal-meccanico e metal-digitale? La risposta era una sola: roboh, nessuno lo sapeva con precisione.
Non sarà tuttavia questo l’unico mistero inspiegabile del 2018. A marzo, infatti, un partito nato da un Vaffa e guidato da un comico, il Movimento 5 Stelle, vinceva le elezioni, raccogliendo il voto di un italiano su tre. Roba da vecchia Democrazia cristiana. Peccato che, mentre i Dc sapevano capitalizzare questo consenso costruendo “pacchetti di mischia” capaci di annoverare fino ai pentapartiti, i pentastellati non volevano mischiarsi con nessuno, incaponendosi nel voler fare tutto da soli. Dopo un inconcludente mese e mezzo, però, accettavano l’alleanza con la Lega di Salvini, sulla base di un contatto che avrebbe richiesto un duro lavoro di sintesi: da “Acqua pubblica” a “Zanzare: come fermare l’invasione” abbondavano i punti su cui si registravano distanze abissali.
Intanto a sinistra si tornava a parlare dell’ex premier Matteo Renzi, ancora tramortito dalla batosta presa sui referendum costituzionali da lui promossi due anni prima. Essendo del tutto incapace di stare lontano dai riflettori più di due minuti, l’ex segretario del Pd, su idea del produttore tv Lucio Presta, si apprestava a tornare sotto i riflettori come conduttore di un programma culturale dedicato alla città di Firenze. Ma quella non era l’unica proposta che si prestava a soddisfare la sua ansia da protagonismo: la stessa Rai era pronta ad affidargli un nuovo programma di viaggi, con un titolo cucito su misura per lui: “#Staisereno Variabile”.
Mentre un fuoriclasse della politica (perlomeno tale si riteneva Renzi) tentava il rientro sulla scena, “il” fuoriclasse per antonomasia del calcio faceva irruzione in Italia. Dopo la sventura della mancata qualificazione dell’Italia di Ventura ai Mondiali, a inizio luglio la Juventus di Andrea Agnelli annunciava l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Un affare economico che richiedeva addirittura la cessione della provincia di Cuneo con diritto di recompra…
Il botto calcistico di inizio estate, comunque, non scuoteva più di tanto gli italiani, già pronti ad affollare le spiagge e a dedicare tempo (tanto) ed energie (poche) alla loro vera passione: i test, con il loro alquanto scontato seguito di quesiti, punteggi e profili. Potevamo noi non assecondare questa mania? A) No, tanto ci pensano decine di testate; B) Sì, è giusto testare attitudini e capacità degli italiani con sagacia e ironia; C) Non so/non rispondo. Se avete scelto A), siete degli inguaribili abitudinari; se avete optato per B), confermate di essere nostri affezionati e incalliti supporter; se la vostra risposta è C), beh… non sappiamo/non rispondiamo alla provocazione. Comunque in sei puntate sei di “Testini pigri” avevamo radiografato gli italiani, dal sesso alle vacanze, dal tifo alla pigrizia!
A proposito di amore senza sesso (o forse no?), quel 2018 consegnava alla cronaca, e forse anche alla letteratura (quella nordcoreana, senz’altro), le affettuose missive di due innamorati d’eccezione: il presidente americano Donald Trump e il leader di Pyongyang, Kim Jong-Un. Delle vere e proprie bombe di passione. Vi basti un esempio: “Per qualche motivo che ignoro mi piaci moltissimo. Molto, niente di irragionevole, direi quel poco che basta a far sì che di notte, da solo, mi svegli e non riuscendo a riaddormentarmi, inizi a sognarti. Tu così fiero, al mio fianco, mano nella mano, davanti a un’imponente parata militare per festeggiare i cento anni, ma che dico, i mille anni della fondazione della Repubblica Popolare Democratica della Corea! Straziami ma di testate nucleari saziami! Kim”.
Di altrettanto atomico, per chiudere l’anno col botto, arrivava a dicembre una clamorosa notizia: l’Italia vinceva i Mondiali di bowling, facendo cadere gli Usa come birilli. Insomma, era un po’ come se avessimo sottratto ai messicani il loro predominio nella siesta e con questo ritrovato orgoglio nazionale… arrivederci al 2019. Cioè a settimana prossima!
P.S.: Non possiamo però non ricordare che il 28 aprile 2018 i ComicAstri, per una volta, hanno fatto i seri sul serio – come era il caso che fosse: davanti alla morte del piccolo Alfie Evans, abbiamo reso il dovuto omaggio al “piccolo grande Alfie… re della vita!”.
(8- continua)