Nella giornata di ieri a Palazzo Marino, a Milano, si è riunita la commissione welfare e salute, che ha presentato i dati di una recente ricerca sull’affidamento ai servizi sociali di minorenni in difficoltà. Si tratta di un trend in preoccupante aumento, tanto per il capoluogo lombardo, quanto per il resto d’Italia e che colpisce soprattutto perché i dati hanno avuto un vero e proprio boom dal periodo pandemico in poi. Complessivamente, infatti, emerge come solamente a Milano sono oltre 10mila (esattamente 10.390) i minorenni, compresi tra gli 0 e i 17 anni, affidati ai servizi sociali, in virtù di una volontà suicidaria, oppure di maltrattamenti in famiglia.



Servizi sociali: “Suicidi in aumento del 70%”

Insomma, i giovani milanesi, e più in generale italiani, sembrano fare sempre più affidamento sui servizi sociali, anche e soprattutto senza effettivamente volerlo. I 10.390 minorenni milanesi rappresentano, a livello nazionale, il 2,5% della totalità degli affidati (complessivamente pari a 401.766, dei quali 77.493 per via di maltrattamenti in famiglia), mentre rappresentano anche il 5% della totalità dei minorenni residenti nell’hinterland milanese.



A preoccupare, però, oltre all’aumento di minori affidati ai servizi sociali, è l’impressionante (e drammatico) aumento dei tentativi di suicidio. Rispetto al 2017, rivela infatti la commissioni welfare di Milano, i tentati suicidi (o “intenzionalità suicidarie”) sono aumenti del 70%, con annesso ricovero nelle strutture ospedaliere. Similmente, sono raddoppiati anche gli accessi agli ospedali di minorenni che lamentano disturbi psichiatrici, anche gravi, connessi talvolta ai maltrattamenti subiti in famiglia. Infatti, spiegano ancora i dati sui servizi sociali milanesi, le richieste di aiuto per i maltrattamenti sono passate a 438, rispetto alle 385 dello scorso anno. Infine, crescono anche gli affidamenti per via di problemi economici e organizzativi in famiglia, passati a 20 casi, rispetto agli appena 8 dell’anno scorso. Parlando di fasce d’età, i minori compresi tra gli 11 e i 17 anni sono il 47,91%, che diminuisce progressivamente al diminuire dell’età dei bambini.

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