11 settembre 2001: l’attentato alle torri gemelle, al Pentagono e a Capitol Hill
L’11 settembre 2001 è ricordato, quasi unanimemente, come il giorno che cambiò profondamente l’America, nonché la stessa storia dell’umanità. Un giorno pesantemente ed indelebilmente impresso nella mente di tutti gli americani, che ancora oggi, a 22 anni di distanza, ricordano dove si trovavano nel momento in cui seppero del violento attentato alle torri gemelle di New York, all’epoca fulcro e simbolo dell’economia americana.
La cronaca sull’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 è, tristemente, nota a tutti. Mancavano pochi minuti alle 9 del mattino quando i newyorchesi notarono, a bassa quota, un aereo sfrecciare in cielo, giusto pochi secondi prima della tragedia. Questo, infatti, si schiantò dopo pochi secondi contro una delle due torri principali del World Trade Center, i grattacieli che svettavano nello skyline di New York. Passano 20 interminabili minuti, tra grida, soccorsi che iniziano a muoversi e tanto, tantissimo, fumo, prima che un secondo aereo si schiantò contro la seconda torre. Era solo l’inizio dell’11 settembre 2001, ricordato per l’attentato alle torri gemelle, ma anche per quello che colpì il Pentagono e per il quarto, forse diretto verso Capitol Hill, che venne sventato e si schiantò in un campo. Complessivamente, quel giorno, morirono 2.977 persone, 2.606 nel crollo delle torri, 125 nell’incendio al Pentagono e più di 246 passeggeri, senza contare i 19 attentatori.
22 anni dopo l’11 settembre 2001 continuano a morire persone
Insomma, il bilancio dell’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 fu impietoso ed incise pensante nella vita di un numero indefinito di americani. Ma la tragedia nella tragedia è costituita anche dalle vittime “silenziose” della strage, ovvero soccorritori, paramedici e agenti delle forze dell’ordine, periti in quella giornata, ma anche nelle giornate successive, intossicati dall’impressionante quantità di fumo che si sprigionò dai detriti delle torri, crollate dopo essere state colpite dagli aerei. Ieri, infatti, il corpo dei vigili del fuoco ha depositato altri 43 nomi sul memoriale dei pompieri morti dopo o durante l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Il memoriale è stato creato 12 anni fa, con i primi 55 nomi, ai quali ne sono stati aggiunti progressivamente, di anno in anno, altri, che ora sono in totale 331.
Moventi e cause dell’attentato alle torri gemelle
Dietro l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 venne subito riconosciuta l’impronta di Osama Bin Laden, il famigerato leader dell’organizzazione terroristica Al-Quaeda. Fu, infatti, la sua organizzazione a reclutare i 19 jihadisti che, volontariamente, decisero di abbracciare la morte per un ideale, colpendo il fulcro del potere militare (il Pentagono), politico (Capitol Hill) ed economico (il World Trade Center) americano.
La ragioni dell’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001, oltre alle numerosissime teorie del complotto che si sono susseguite negli anni, era legata al coinvolgimento americano nelle guerre contro i musulmani, oltre alle posizioni di sostegno ad Israele. Quel giorno, però, oltre a segnare un momento indimenticabile della storia recente, cambiò anche la percezione che l’occidente aveva su se stesso e il mondo circostante. Fu evidente a tutti che il “mondo libero” e lo stile di vita occidentale erano sotto attacco, aperto e diretto, ma anche violento e terribilmente drammatico.