Un ragazzino di 11 anni muore a Napoli lanciandosi nel vuoto. Probabilmente stava cercando di superare uno step particolarmente difficile di una “challange”, ovvero una sorta di sfida virtuale che porta a compiere gesti sempre più folli: per esempio saltare da un balcone verso un altro balcone, camminare su un cornicione, attraversare i binari di un treno quando questi sta arrivando, camminare al buio contromano su una strada trafficata.



Le autorità stanno ancora indagando ma i sospetti vengono perché il bambino (a 11 anni, si è bimbi non inganniamoci) poco prima del gesto folle aveva scritto ai genitori “vi amo” aggiungendo di avere di fronte un “uomo incappucciato” e di non avere “più tempo”.

Pare che tutto nasca da una maschera creata, per scherzo, da un produttore di effetti speciali cinematografici: si tratterebbe di Jonathan Galindo, un personaggio utilizzato per creare challenge pericolose per i più giovani.



Credo però che al di là delle pur necessarie spiegazioni psicologiche e sociologiche, il credente debba ricominciare ad utilizzare la parola bandita: qui dietro c’è il demonio. E lo dico non in senso figurato, ma pensando proprio a quel Principe delle tenebre che noi chiamiamo Lucifero.

Da un paio di mesi ho una presenza significativa su TikTok, spazio virtuale dove è possibile incontrare decine di milioni di giovanissimi, e sono sbalordito dalla quantità spropositata di ragazzini che dicono di essere satanisti, di adorare satana, e che difendono “la bontà” di colui che Gesù chiama padre della menzogna e ci addita come “omicida fin da principio” (Gv 8,44).



È il momento di ricominciare a dire che la religione, se non cade nella patologia del fondamentalismo religioso, permette all’uomo di migliorare e di tenere a bada ciò che di peggio esiste: quel mistero del male che può essere equilibrato solo dal mistero della libertà, se adeguatamente sorretta dalla dimensione morale e spirituale che ciascuno di noi deve coltivare dentro se stesso.

È giusto e assolutamente necessario che gli inquirenti compiano le loro indagini perché il demonio in genere non agisce in prima persona, ma si serve di uomini in carne ed ossa che vanno catturati e adeguatamente puniti, ma non possiamo dimenticare che all’origine di tutto c’è l’odio demoniaco di chi vuole distruggere l’uomo per il semplicissimo motivo che questi è amato da Dio.

Ben vengano, poi, le mille attenzioni necessarie per proteggere i più deboli. Chiediamoci certamente perché la sovraesposizione social e al mondo virtuale può indurre un ragazzino a pensare che nella vita vera le cose funzionano come nei giochini alla SuperMario e comprendiamo che relazioni allegre non significano necessariamente relazioni profonde, però non dimentichiamoci di pregare e di ricorrere all’intercessione della Madonna: Colei che il demonio odia tanto perché lo sconfigge sempre.