I costi nascosti dell’evasione fiscale sono emersi con forza nel corso dell’emergenza Coronavirus. Ecco alcuni dati illustrati ieri sera nel corso della trasmissione di La7 “DiMartedì” – li trovate anche nella nostra immagine che riprende appunto la tabella mostrata da Giovanni Floris e ripresa da molti sui social network: ogni 100 posti in rianimazione, dodici sono “rubati” dagli evasori fiscali; sempre in base a questo tasso di evasori fiscali fissato al 12%, ecco dunque che pure su 100 litri di ossigeno in terapia intensiva altrettanti sono “rubati” dagli evasori; quando si è raggiunto il picco di 4 mila posti in rianimazione, 480 sono stati occupati da chi non li aveva pagati.



Sono numeri sicuramente forti e che suscitano tuttavia reazioni che possono essere anche molto diverse. C’è chi naturalmente punta il dito sugli evasori fiscali, magari contestando chi come Matteo Salvini proprio in questa fase così delicata invoca la “pace fiscale“.

Tra loro anche il giornalista Massimo Giannini e il pm Piercamillo Davigo, ospiti della trasmissione, che condannano con forza l’ipotesi di un “condono” in qualunque forma esso si attui, perché è sempre incentivo a delinquere – Davigo fa l’esempio dei condoni edilizi, che sono di fatto vissuti come un’autorizzazione a costruire case abusive, il che non si verificherebbe se esse venissero abbattute. D’altro canto c’è chi nota che in tempo di Coronavirus rispettare le scadenze potrà essere molto difficile e che il rischio è quello di dover chiudere attività per l’impossibilità di pagare le tasse.



RIANIMAZIONE ED EVASORI FISCALI: CHI “MERITA” LE CURE?

Il tema però a nostro giudizio sembra particolarmente delicato: se evadere le tasse è un reato che sicuramente danneggia la comunità, è anche vero che qui si parla di rianimazione in ospedale e dunque di situazioni in cui è in pericolo la vita del paziente. Potremmo provocatoriamente chiederci: si dovrebbe chiedere la dichiarazione dei redditi a chi arriva in ospedale? Se questa persona fosse ad esempio un immigrato clandestino, che per definizione è fuori dalla legge e non paga evidentemente le tasse, dovremmo dunque lasciarlo morire? Oppure la mancata assistenza si applicherebbe solo ai cittadini italiani evasori fiscali? Ed evasori di che genere, chi davvero non paga nulla o basterebbe anche solo avere una piccola pendenza?



Al di là delle provocazioni, crediamo che si possa tutti essere d’accordo che il punto di forza del sistema sanitario italiano è la sua universalità: tante volte facciamo paragoni con l’America vantando il fatto che in Italia non servono assicurazioni per accedere ai servizi ospedalieri, da noi si cura chiunque.

L’evasore commette sicuramente un reato ed è bene sensibilizzare la comunità tutta sugli effetti che comporta il mancato pagamento delle tasse, le cure però sono per tutti: in ospedale e non solo – il migrante che viene salvato in mare, paga per il “servizio” fornitogli dalla Guardia Costiera?