Francesco Zambon, ex ricercatore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha concesso un’intervista ai colleghi del quotidiano “La Verità”, pubblicata sull’edizione in edicola oggi, lunedì 4 aprile 2022, al cui interno si focalizza sul numero dei morti Covid. In particolare, Zambon afferma: “Poche settimane fa è uscito un solidissimo articolo su ‘The Lancet’, rivista scientifica tra le più autorevoli in ambito medico. Quanti morti ha provocato il Covid nel biennio 2020-2021? Ecco, a differenza delle stime ufficiali, il gruppo di studiosi argomenta che i morti per la pandemia a livello mondiale non sono 6 milioni, ma 18 milioni. C’è una bella differenza”.

Lo stesso articolo dice una cosa importante sull’Italia: per il biennio in questione i morti non sarebbero 137mila, ma 259mila. Un numero distante da quello dichiarato dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità: “‘The Lancet’ – dice Zambon – calcola il numero dei decessi in base alla mortalità attesa, considerando la media degli ultimi 10 anni e depurando la stima da alcuni fattori confondenti, quali le ondate di calore. Senza nulla togliere al lavoro di Istat e Iss, la metodologia di Lancet è robusta”. Di fatto, ci sarebbero stati 122mila morti in più di quelli dichiarati.

FRANCESCO ZAMBON: “MORTI COVID, MONITORAGGIO ITALIA NON HA FUNZIONATO”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi de “La Verità”, Francesco Zambon ha commentato ulteriormente la questione legata alla discrepanza nel numero di morti Covid in Italia: “Non è una notizia da prima pagina? Invece di utilizzare ‘The Lancet ‘come fonte di dubbio, le nostre istituzioni si sono affrettate a dire che i nostri sistemi di monitoraggio funzionano e portano a cifre diverse, avanzando dubbi sulla metodologia dello studio. Perché invece non si avanzano dubbi sui sistemi di monitoraggio? Paesi come la Svezia, il Belgio, il Regno Unito hanno un numero di morti dichiarato praticamente sovrapponibile a quello stimato. Non siamo affatto i migliori della classe”.

L’enorme differenza nel conteggio dei morti Covid in Italia potrebbe essere dovuta a vari fattori e Zambon ne elenca alcuni: “Un ridotto accesso alle cure? Un minore follow-up dei pazienti con malattie croniche? Il fatto di non aver contato come positive migliaia di morti nella prima ondata perché non c’erano tamponi? Sono domande che dobbiamo porci per essere meglio preparati. Soprattutto, oggi abbiamo i mezzi per rispondere a queste domande. Un dovere morale verso chi non c’è più”. Servono, in altre parole, verifiche.