13ENNE MORTA A PIACENZA, PARLA LEGALE FAMIGLIA
La morte di Aurora, la 13enne precipitata dal settimo piano a Piacenza, è una tragedia che forse si poteva evitare secondo l’avvocato Lorenza Dordoni, che rappresenta la famiglia nel caso che vede indagato il fidanzato 15enne. Ne ha parlato anche a Storie Italiane, aprendo un fronte di scontro molto duro con i Servizi sociali, accusati di aver sottovalutato la denuncia della ragazza pochi giorni prima della sua morte.
Un’accusa pesante, da cui gli stessi assistenti sociali si sono difesi tramite Barbara Rosina, presidente dell’ordine professionale, la quale a LaPresse ha dichiarato che vengono “strumentalizzati” quando ci sono casi come quello di Aurora, quando in realtà lavorano in condizioni difficili, a causa del “sovraccarico di lavoro” e della “scarsità delle risorse” a loro destinate. “Non è nel mio stile strumentalizzare, bisogna prendersi le proprie responsabilità ed evitare di infangare gli altri“, ha dichiarato il legale in collegamento.
LA REPLICA AGLI ASSISTENTI SOCIALI
Il suo riferimento è a una nota diffusa da parte dell’amministrazione comunale di Piacenza, da cui dipendono i servizi sociali, “in cui si diceva che la mamma non aveva mai presentato denuncia e non aveva mai riferito di paure e violenze“. Una circostanza che è stata ritenuta strana dall’avvocato, che si è attivata per recuperare il decreto definitivo del tribunale dei minori, risalente al 2017.
Dalla lettura di uno stralcio di questo documento si evince che i servizi sociali di Piacenza erano stati incaricati tra le altre cose “di vigilare e monitorare continuamente sul nucleo familiare“. Quindi, per l’avvocato non bisogna rivolgere accuse alla mamma della 13enne di Piacenza, ma agli assistenti sociali.
“NON ACCETTO ACCUSE NEI CONFRONTI DELLA MAMMA”
“Io comprendo perfettamente la situazione in cui lavorano gli assistenti sociali, ma a volte anziché uscire con comunicati stampa in cui si accusa una mamma di non aver denunciato violenze è meglio tacere“, la replica durissima dell’avvocato Lorenza Dordoni a Storie Italiane. “Se le istituzioni si fossero attivate, forse questa tragedia non sarebbe successa“, aggiunge in collegamento, pur precisando di non voler fare alcun processo agli assistenti sociali.
“Il mio compito è capire dove c’è stata la falla e invitare a non sottovalutare le segnalazioni quando i servizi sociali sono affidatari. Se hanno fatto qualcosa, comunicatemelo immediatamente e tranquillizzerò la mamma, ma non accetto accuse nei suoi confronti e di chi, parlando nei vari talk televisivi, puntano il dito contro di lei. Questa è una vittimizzazione secondaria” per il legale.