News dal Galles: un 13enne è stato condannato al divieto di ingresso in qualsiasi negozio in Inghilterra o nel suo Paese, a meno che non sia accompagnato da un adulto. L’adolescente è stato accusato di far parte di una baby gang criminale che ha messo a ferro e fuoco un intero paese. Il tribunale dei minori di Llandudno gli ha anche vietato di comparire in pubblico in compagnia dei suoi due giovani complici, condannandolo peraltro a seguire un percorso di riabilitazione giovanile per un lasso di tempo pari a 18 mesi. Non solo: la sua famiglia dovrà pagare un risarcimento di 450 sterline.
Come scrive il “Daily Post”, la presidente della Corte, Ann Dickinson, ha dichiarato che i reati commessi erano gravi e avevano un “impatto enorme” su alcuni individui e sulla comunità. In particolare, il 13enne “bannato da qualsiasi negozio” ha ricevuto un ordine restrittivo a tempo indeterminato utile a proteggere un uomo di Rhos on Sea che era finito nel suo mirino: al malcapitato venivano rivolte minacce e accuse di pedofilia dopo che questi aveva scattato foto ai giovani mentre prendevano a calci la recinzione all’esterno della sua abitazione. Il procuratore James Neary ha asserito che l’uomo, innocente, ha denunciato più di due anni di molestie da parte dei giovani e ha persino soggiornato in un hotel di Llandudno per 11 giorni, perché era molto spaventato. “Tutto quello che ho fatto – ha affermato – è stato oppormi a un gruppo di giovani che danneggiavano le cose e da quel momento non ho ricevuto altro che minacce e abusi”.
13ENNE NON POTRÀ PIÙ ENTRARE DA SOLO IN UN NEGOZIO: HA COMMESSO FURTI CON LA SUA BABY GANG
Il 13enne che non potrà più recarsi in un negozio in solitudine ha ammesso di aver commesso “6 furti, di aver provocato molestie, allarme o angoscia, di aver causato danni per 4milasterline a una scuola materna di Rhos on Sea e di aver rubato merci per un valore di 5mila sterline durante un furto con scasso in un negozio di Llandudno”. Il procuratore Neary ha riferito che i negozi hanno avuto “enormi problemi” con la baby gang e che il personale non era riuscito a impedire i furti, ma il ragazzo è stato identificato grazie ai filmati delle telecamere a circuito chiuso.
Hannah Davies, che difende il ragazzo, ha detto che i membri del gruppo, individualmente, non sono persone cattive, ma, quando si univano, si incoraggiavano a vicenda nel comportarsi male: “Solo ora il giovane sta iniziando a capire che ci sono conseguenze per le sue azioni”, ha rivelato.