Paura stamane all’ambasciata israeliana in Svezia, in quel di Stoccolma, dove un ragazzo ha sparato con un’arma da fuoco, prima di essere arrestato. L’episodio, come riferito dal Corriere della Sera, è avvenuto durante la notte passata, attorno alle ore due, e ha comportato una vasta operazione della polizia nella zone di Djurgårdsbron e del Nobelparken della capitale svedese, che sono state isolate, messe in lockdown, per sicurezza, con tutti gli accertamenti del caso. In ogni caso le forze dell’ordine non hanno ancora ufficializzato che l’obiettivo fosse l’ambasciata israeliana di Stoccolma anche se, alla luce del clima di tensione che si è creato dallo scoppio della guerra in Medioriente, lo scorso 7 ottobre, nulla è da lasciare al caso.



Stando a quanto riferito da Expressen, gli spari sarebbero stati uditi da una pattuglia di polizia che stava vigilando proprio l’edificio dell’ambasciata israeliana in Svezia, dopo di che gli agenti avrebbero visto una persona che fuggiva. Nel giro di pochi minuti le forze dell’ordine hanno recuperato il fuggitivo che è risultato un ragazzino giovanissimo, un 14enne che è stato poi arrestato in quanto allo stesso sarebbe stata trovata addosso un’arma affilata.



SPARI ALL’AMBASCIATA ISRAELIANA IN SVEZIA: NON È DA ESCLUDERE ALCUNA PISTA

Per Fahlstrom, ha riferito che sono state effettuate delle perquisizioni in diverse abitazioni nella zona di Stoccolma, mentre sarebbero state fermate altre due persone, anche se non è chiaro se si sia trattato di veri e proprio arresti o di semplici “fermi” per degli interrogatori.

Il quadro resta ancora fumoso, una notizia in chiaro aggiornamento, e al momento le autorità non hanno ancora escluso alcuna pista, nemmeno quella di un possibile attacco proprio ai danni dell’ambasciata israeliana come gesto di ritorsione nei confronti della guerra in corso sulla Striscia di Gaza. L’emergenza è comunque rientrata e i blocchi sono stati tolti: la zona è tornata assolutamente tranquilla. Sono attese notizie più certe nelle prossime ore.