Uno studente giovanissimo, di soli 14 anni, si è suicidato poche ore fa gettandosi dal ponte di Ariccia, cittadina di circa 20mila abitanti alle porte di Roma. Il ragazzo era originario di Genzano, e stamane ha deciso di farla finita: dopo essersi arrampicato sulle reti di protezione del viadotto ha tentennato un po’ per poi gettarsi di sotto, morendo sul colpo dopo un volo di circa 70 metri. Uno spettacolo drammatico a cui hanno assistito anche due persone, un uomo e una donna, che si sono avvicinate al 14enne per provare a convincerlo a non compiere il tragico gesto, ma lo stesso non ha desistito, non è tornato sui suoi passi, e si è così lanciato nel vuoto finendo di sotto.
“Abbiamo provato a farlo desistere – hanno raccontato poi, come si legge su RomaToday – ma non siamo riusciti a fermarlo”. Subito dopo il volo sono giunti sul luogo segnalato una pattuglia della polizia stradale e gli agenti del commissariato di Albano che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane, e raccogliere la testimonianza dei due. Sul luogo anche i genitori del 14enne, ovviamente disperati.
STUDENTE 14ENNE SUICIDA DAL PONTE DI ARICCIA: ENNESIMO CASO PRESSO IL “PONTE DEI SUICIDI”
In base alle prime indiscrezioni emerse, sembra che il giovane, studente di una scuola dei Castelli Romani, fosse depresso da mesi e non è da escludere che il suo stato psicofisico sia stato in qualche modo acuito dalla pandemia di covid e dalle pesanti restrizioni indette in questi ultimi mesi di lockdown. Sul posto si è recato anche il dirigente del commissariato il vicequestore Antonio Masala, in stretto contatto con il magistrato della procura di Velletri che ha disposto indagini e rilievi scientifici. Per il giovane è stata disposta l’autopsia, una prassi quando avvengono morte violente, anche se il quadro sembra piuttosto chiaro. Il ponte di Ariccia è tristemente noto come il “ponte dei suicidi” e per provare a prevenire questa piaga dal 2000 l’Anas aveva apposto delle apposite barriere di modo che le persone desistessero dal gettarsi di sotto. Grazie a tali tensostruttura le morti sono diminuite negli ultimi anni ma purtroppo qualche caso, come quello di oggi, viene ancora registrato.