Per l’omicidio del 14enne Alexandru Ivan, assassinato nel parcheggio della metro di Pantano, periferia di Roma, dopo essere stato raggiunto da alcuni colpi di pistola, c’è un secondo fermato. Dopo il 24enne che si era recato in questura subito dopo il fatto, in queste ore è giunta la notizia di un secondo fermo, un uomo che, come segnala l’agenzia Ansa attraverso il proprio sito, aveva fatto perdere le tracce dopo il delitto, e che è stato rintracciato dai carabinieri in quel di Treviso. In Friuli Venezia Giulia aveva trovato rifugio a casa di una zia.
Non si conosce l’identità del secondo fermo ne tanto meno la provenienza, e nelle prossime ore dovrebbero arrivare aggiornamenti a riguardo. Nel frattempo nelle scorse ore sono emersi dei dettagli in più in merito a quanto accaduto nella notte fra il 12 e il 13 gennaio scorso. Il 24enne Corum Petrov, attualmente in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, si trovava sull’auto bianca dalla quale sono partiti i colpi fatali che hanno ferito a morte lo studente di Rocca Cencia.
14ENNE UCCISO A ROMA: C’È UN SECONDO FERMO. CHI HA PREMUTO IL GRILLETTO?
A premere il grilletto, secondo chi indaga, come riferisce il Corriere della Sera, sarebbe stato il cugino, il 31enne Dino Petrov, che sarebbe ancora ricercato dai carabinieri. In auto infine i fratelli Kamarov e gli elementi per cui i quattro si trovavano nel parcheggio della metro nell’esatto momento in cui moriva il povero Alexandru sarebbero molto concreti.
Di contro la difesa di Corum sostiene come la ricostruzione non sia chiara in quanto si baserebbe sulla testimonianza della mamma di Tiberiu Maciuca, il patrigno di Alex, nonché colui che, stando sempre alla difesa (teoria seccamente smentita dal diretto interessato a Storie Italiane), avrebbe scatenato la notte di violenza conclusasi poi con la morte del figlioccio. Insomma, la sensazione è che vi sia ancora molto da scoprire in questa tragica vicenda che ha provocato l’ennesima vittima innocente.