A Storie Italiane si torna a parlare del tragico omicidio del 14enne di Roma, ucciso una decina giorni fa presso la stazione della metro capitolina. Il programma di Rai Uno ha intervistato lo zio della giovanissima vittima: “Ho tanti ricordi di lui, l’ho visto quando stava in pancia, l’ho visto adesso qui, voglio solo che sia fatta giustizia, non può morire un ragazzo di 14 anni”. Oggi si terranno i funerali del giovane, alle ore 13:30, nel frattempo le indagini stanno proseguendo, dopo i due fermati: il primo che si è costituito di sua spontanea volontà e il secondo, che si era rifugiato in Treviso ma che comunque continua a dire che era innocente e che non c’entrava. Lo zio ha poi ripreso la parola: “Adesso sono qui per il funerale di mio nipote, dopo il funerale se ne parlerà tanto, voglio che sia fatta giustizia, non è possibile sparare 20 colpi così per aria”.
Anna Vagli, criminologa ospite di Storie Italiane, aggiunge: “Alexandru è stata una vittima collaterale, secondo quanto emerso c’erano stati dei legami in precedenza fra il patrigno e quello che è stato fermato. C’è poi la premeditazione perchè si è trattato di una sorta di regolamento di incontri come emerge dal fatto che si siano contattati su Facebook. Volevano chiarire una faccenda e purtroppo si sono portati dietro le armi e un ragazzo è morto. In quel contesto dovevano chiarire dei rapporti pregressi”.
14ENNE UCCISO A ROMA, LO ZIO: “NON SI COSTITUIRANNO”
Lo zio del 14enne ucciso a Roma ha concluso il suo intervento: “Stanno cercando due persone? E’ il minimo, c’erano tre macchine, perchè solo due persone? Un appello per farli costituire? Quella non è gente che si costituisce, non si costituirà nessuno. Io voglio la verità”. La sensazione è che l’indagine non sarà affatto semplice: speriamo che si possa realmente fare giustizia come chiede la famiglia.