Ogni giorno si tuffa per cercarla, ogni giorno un padre disperato cerca la propria figlia 15enne scomparsa nel fiume Adda e spiega ai giornalisti che non può smettere di cercare il suo corpo quando il fiume lo restituirà: la drammatica storia arriva da Sondrio, con la dolce Hafsa che l’1 settembre scorso decise di tuffarsi nel fiume Adda per raggiungere una spiaggetta nel parco Bartesaghi assieme alla cugina. Non si sa se trascinata da qualche corrente o scivolata, sta di fatto che da quel giorno della 15enne di origini marocchine non si è più saputo nulla: 13 giorni di scomparsa e una speranza di ritrovarla viva di fatto praticamente impossibile. Un residente della zona ha immortalato su Facebook il video del padre che da quando è tornato dal Marocco appena saputo della tragedia, non smette di tuffarsi ogni mattina nell’Adda per cercare il corpo della sua Hafsa. Non era accanto a lei quando l’1 settembre la ragazzina si tuffava nel torrente Mallero, nel punto in cui confluisce l’Adda: lei sparì davanti agli occhi inermi e impotenti di familiari e amici presenti, ma ora il padre non vuole mollare le ricerche seppur in punti anche molto pericolosi per le nuotate.



IL TUFFO DISPERATO DI UN PAPÀ

«Non posso smettere di cercarla – ha spiegato l’uomo disperato al quotidiano “La Provincia di Sondrio” -. Mi sto dando da fare per trovarla e spero che ci sia qualcuno con buona volontà che voglia mettersi a disposizione per aiutarmi. In tanti hanno operato per riportarmi la mia Hafsa, sicuramente hanno fatto un buon lavoro, ma non sono riusciti a trovarla». Inutili finora le ricerche di sommozzatori e vigili del fuoco, oltre alle forze dell’ordine: nuovi test e ricerche verranno però effettuati anche nei prossimi giorni, con il punto in Protezione Civile che proverà a distribuire al meglio le risorse nella zona. Diversi punti sono molto pericolosi per mulinelli e correnti interne, con il padre però incurante del pericolo che ogni giorno nuota controcorrente scandagliando il fondo e guardando anche tra le rocce. Ieri mattina e per tutto il fine settimana il gruppo fluviale di Tirano, il Valtellina sub e vari volontari di protezione civile, insieme ai Vigili del fuoco, stanno continuando a setacciare l’Adda: «So nuotare bene e non voglio correre rischi, ma vorrei trovare Hafsa, che magari è incagliata da qualche parte. O magari spero di essere lì quando il fiume la restituirà. Non posso rimanere a casa ad aspettare», spiega ancora il padre intento ai costanti e ripetuti tuffi disperati.

Leggi anche

Louis Dassilva, avvocato: "Manca il Dna sul corpo? Elemento favorevole"/ "Potremmo chiedere la scarcerazione"Chiara Petrolini, il datore di lavoro: "Con i miei figli era amorevole"/ "C'è qualcosa che non torna"