Non ha retto il peso di quell’amore che in maniera così tragica l’aveva “abbandonata” e si è buttata sotto un treno, a 15 anni, dopo che è stata vista gironzolare nella stazione per ore prima di trovare il “coraggio” per quel salto mortale. È la storia terribile che arriva da Pollica dove una bella giovane 15enne, Giorgia Saja, ha deciso di buttarsi sotto il treno Salerno-Paola nella stazione di Agropoli: il tutto perché solo nel luglio scorso il suo ragazzo, Antonio Lorenzo (22 anni) aveva scelto un poligono di tiro a Eboli per spararsi un colpo di pistola in bocca davanti allo choc tremendo dei presenti, della sua famiglia e ovviamente della sua Giorgia. «Non ti rivedrò mai più?». «Certo che mi rivedrai… gli addii non sono per sempre», erano solo alcuni dei post Instagram scelti dal Mattino per evidenziare come quella 15enne in realtà il pensiero terribile l’aveva in mente forse da mesi. Un disagio nascosto, meditato, impossibile da superare senza un volto amico che possa intercettare quel dramma: quel volto per lei era solo Antonio, il suo primo amore morto suicida dopo una vita impeccabile e una carriera universitaria avviata al meglio.
TRE MESI DOPO IL SUICIDIO DEL SUO AMORE, ANCHE GIORGIA DICE “BASTA”
«Addio alla vita», aveva scritto così assieme ad un breve saluto a mamma, fratello e fidanzata, quel ragazzo anche lui giovanissimo che morso forse da una depressione mai del tutto riconosciuta abbandonò questo mondo. Giorgia ci ha provato a venirne fuori ma non è bastato: era andata a scuola come tutti i giorni venerdì scorso, o almeno così aveva detto, ma invece si era fermata nella stazione di Agropoli vicino ai binari. Ha atteso fino all’ultimo che la stazione fosse meno caotica e che un treno si avvicinasse a gran velocità per evitare di essere fermata da qualche passante: si è sdraiata sui binari in pochissimi secondi ed è stata travolta dal convoglio impossibilitato a far qualsiasi tipo di frenata. Martoriata dagli ingranaggi del treno, una morte terribile per chi non riusciva a vivere senza il suo Antonio: la storia sembra “banale” ma racconta di tutta quell’assurda eppure così presente disperazione tra i giovani e non solo. Impossibile comprendere l’umana ragione che ha “governato” in Antonio e Giorgia, il dramma sarà ora per i genitori di entrambi questi ragazzi: affrontare una vita senza dirvi addio, con lo sguardo rivolto al cielo verso quei due figli così vicini e così sofferenti che ora non potranno che farsi compagnia proprio da lassù.