La storia di Natan, il 15enne con problemi di tossicodipendenza, sta facendo il giro del web. La sfida proposta da Simone, 42enne malato di avventura, è semplice: un lungo viaggio in moto dal Cile alla Bolivia per vincere le paure della droga. Niente più stupefacenti o farmaci, ma una esperienza di vita come spiega il motociclista con u passato da ristoratore: «Per portarlo a vedere chi piange perché non ha da mangiare o un tetto sopra la testa, non perché gli manca la dose». Natan ha spiegato di essere privo di passioni o interessi, se non la droga: un calvario iniziato ad appena 11 anni, provando qualsiasi sostanza tranne l’eroina. Una prova di coraggio, un viaggio che può aiutarlo a vincere la sua battaglia anche se le paure non mancano: «Basta che ci sia anche l’erba, come minimo. Ho paura dell’astinenza». Il 15enne tossicodipendente ha aggiunto: «Non so se mi cambierà questa esperienza, penso di essere una persona difficile per chi mi sta vicino. Litigo spesso con mia madre. Sono stato al massimo tre giorni senza prendere niente. E si sta di merda». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



UN VIAGGIO PER VINCERE LA DROGA

Un 15enne tossicodipendente, la disperazione della madre e la sfida di Simone: Le Iene raccontano la storia di Natan, un minorenne con gravi problemi di droga, e la scommessa di un motociclista avventuriero, ovvero un viaggio lungo un mese dal Cile alla Bolivia. Le Iene, con Matteo Viviani, sono al loro fianco. «Nel 2015 ho deciso di cambiare tutto. Mi è scattata la scintilla, ho mollato tutto e me ne sono andato: dovevo restare un anno in Sud America, ci sono rimasto tre anni. L’albergo cerco sempre di evitarlo, viaggio low profile» spiega Simone, che è entrato in contatto con la madre di Natan: «Vedere un figlio che si fa del male, fa veramente male. Soprattutto non sapere cosa fare d’altro per aiutarlo… ho provato tutto ciò che potevo provare e pensare». Che non potesse succederle una situazione del genere «lo pensavo anche io quando il mio bambino era piccolo, mai avrei immaginato una cosa del genere» spiega la madre del 15enne, che aggiunge: «Nathan era una bambino bellissimo, sempre sorridente e molto impegnativo, bello vivace. Avevamo un bel rapporto. Il padre? Non c’è. Non si è forse creato il rapporto che si deve instaurare tra padre e figlio».



15ENNE TOSSICODIPENDENTE, LA SFIDA DI SIMONE A NATAN

«Si atteggiava da più grande, non andava a scuola. Il cambiamento arriva in seconda media, ma non mi sembrava una situazione che potesse sfociare in un problema così grande. Ma ha iniziato ad uscire di casa la notte, non andava a scuola e non mi ascoltava», racconta la madre, che spiega come Natan si perde a partire dal fumo. Simone spiega a Le Iene: «Il suo motto di vita è lo sballo: partendo dalla birra, una dietro l’altra, per poi andare all’erba e al fumo, ma non solo». «Con le buone, con le cattive, ho tentato di fare un po’ di tutto», per avviare «l’inizio di un percorso, un modo per allontanarsi da tutto e tutti». Una missione molto difficile per il motociclista, «non sono voluto entrare in maniera dittatoriale, più che altro per non bruciare l’amicizia che stava nascendo», con la madre che ha ammesso: «Le strade classiche non hanno portato dove dovevano, a volte è meglio tentare qualcosa di diverso che stare su qualcosa che non ha dato risultato. Da una parte, cos’altro può succedere? Peggio di così…». E Simone lo ha fatto senza prendere un soldo: «Lo faccio perchè mi girano i coglioni nel vedere un ragazzo di 15 anni che si butta via così: non mi sta bene!». Clicca qui per vedere il servizio de Le Iene.

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