Nel corso della puntata di oggi de I Fatti Vostri, Salvo Sottile ha ospitato una donna, la cui madre è una delle 16 morti sospette dell’hospice di Torremaggiore, in provincia di Foggia. Quella residenza è finita sotto stretta attenzione in quanto un’infermiere risulta essere al momento indagato proprio per via dei decessi sospetti. Lui si dice estraneo ai fatti ma nel contempo l’inchiesta sta proseguendo per cercare di fare chiarezza e spazzare via ogni dubbio. “Mia mamma è stata ricoverata una settimana circa – ha spiegato Angela, l’ospite de I Fatti Vostri – io andavo a trovarla tutti i giorni in vari orari perchè c’era un accesso abbastanza libero. Io non conoscevo l’infermiere indagato, l’ho visto nei corridoi e mi sembrava tranquillo, non ho mai avuto dei dubbi. Non ho mai avuto sospetti sulla clinica anche perchè mia mamma non riusciva a comunicare in quanto aveva avuto un ictus”.
E ancora: “Stavo tornando da casa il 14 novembre e all’improvviso ho appreso questa notizia”, ha detto riferendosi al decesso dell’anziana: “Non mi sarei mai aspettata che morisse, c’era la speranza che potesse riprendersi”. L’infermiere indagato al momento è stato spostato in un’altra struttura e continua a lavorare: “Ma non posso pronunciarmi su questo – ha aggiunto la donna – l’Asl sta prendendo i provvedimenti che ritiene”.
MORTI SOSPETTE ALL’HOSPICE FOGGIA, AVVOCATO: “ATTENDIAMO ESITO DEGLI ESAMI”
In studio è giunto anche l’avvocato della donna, che in merito alle 16 morti sospette nell’hospice ha aggiunto: “Non sappiamo chi è stato a denunciare, ne la mia cliente ne i parenti degli altri deceduti. Parlare di vittime è prematuro. Sembra che sia partita dall’interno la denuncia, probabilmente qualche collega. Dopo l’avvio delle indagini ora è sorto il dubbio che le persone siano decedute in maniera non naturale, di conseguenza bisogna attendere le risultanze delle analisi”.
La donna ha ripreso la parola: “Domani ci sarà la riesumazione ed è come rivivere per la seconda volta il funerale di mia mamma”. Le risposte sono attese entro 90 giorni: “Aspettiamo fiduciosi perchè potrebbero scomparire i dubbi”, aggiunge il legale “o magari diventare raccapriccianti. L’accusa è pesante ma essere indagato non può causare dei provvedimenti disciplinari soprattutto se non vi è alcun provvedimento cautelare. Mai come in questa vicenda il principio d’innocenza deve essere presente”.