Un arbitro di scherma risulta indagato dalla Procura di Rimini per violenza s*ssuale ai danni di una schermitrice di 17 anni, che all’epoca dei fatti, che sarebbero avvenuti il 13 maggio 2021, aveva ancora 16 anni. A riportare la vicenda è il quotidiano “La Repubblica”, che spiega che Emanuele Bucca (questo il nome del diretto interessato) avrebbe compiuto molestie nei confronti della giovane di nome Chiara: “La famiglia di Chiara – si legge nel servizio – ha denunciato Bucca per molestie sessuali compiute ai danni dell’allora 16enne schermitrice la notte del 13 maggio 2021, a margine di un torneo giovanile, a Riccione. Secondo il racconto della ragazzina Bucca l’avrebbe baciata, palpeggiata e avrebbe tentato di aprirle con forza le gambe mentre erano in hotel, approfittando anche dello stato di ebbrezza di Chiara. La denuncia viene presentata il 2 luglio a Palermo”.
Ma non è finita qui: sempre secondo quanto scritto da “La Repubblica”, il 19 ottobre 2021, un’altra presunta aggressione sessuale nei confronti di un’aspirante arbitro donna, di 20 anni, sarebbe stata tentata dall’arbitro di scherma nello stesso hotel di Riccione. Si parla in particolare di “stesso modus operandi, il tentativo di violenza in camera, i baci, le mani sotto i vestiti. E la proposta: se ti concedi, ti aiuto a fare carriera. Bucca si scusa e patteggia con la Procura federale una sospensione di 30 giorni senza incolpazione e senza che il dispositivo del provvedimento venga pubblicato. L’accordo, secondo la Federazione, viene ratificato l’11 gennaio 2022. La Procura federale ha chiuso il patteggiamento, Bucca ha scontato la sospensione ed è tornato il 5 marzo, a un torneo under 14 a Padova”.
ARBITRO DI SCHERMA INDAGATO PER MOLESTIE, MA CONTINUA A DIRIGERE LE GARE DELLA SUA VITTIMA…
La famiglia di Chiara, vittima delle molestie dell’arbitro di scherma, è devastata dai silenzi della Federazione, che mai l’ha cercata, neppure negli ultimi giorni: “Siamo schifati – spiegano il padre e la sorella a ‘La Repubblica’ –. Chiara ha vissuto l’anno più brutto della sua vita”. Dichiarazioni motivate dal fatto che il 2 aprile, durante una gara di Coppa Italia Regionale assoluta a Santa Venerina (Catania), l’arbitro Bucca e Chiara si sono incontrati di nuovo in pedana.
“La Repubbclia” ha evidenziato che proprio il giorno prima della gara “la famiglia della vittima ha inviato una mail al presidente della Federscherma, Paolo Azzi, chiedendo di intervenire. Non è servito. Il numero 1 della Federschema ha risposto due giorni più tardi, contestando ‘la fondatezza’ delle affermazioni della famiglia: ‘Richiesta inaccoglibile, basata su una generica informazione'”.