Possibile svolta in merito alle indagini inerenti la morte della povera Maria Antonietta Cutillo, la giovane deceduta lo scorso maggio in quel di Montefalcione, in provincia di Avellino, dopo essere rimasta fulminata nella vasca da bagno a seguito della caduta nell’acqua di un cavo Usb. Il gip, come si legge su SkyTg24.it, ha disposto il sequestro di una serie di caricabatterie di fabbricazione cinese che sono risultati non conformi agli standard di fabbricazione comunitari, di conseguenza gli stessi sono stati ritenuti potenzialmente pericolosi. Appurate tale fatto la procura ha iscritto sul registro degli indagati il nome di cinque imprenditori, tutti operanti in Toscana e Lombardia e quattro di essi originari della Cina.



I sequestri, si legge ancora su Sky, sono stati eseguiti presso i comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino in provincia di Firenze, Pontedera in provincia di Pisa e Trezzano sul Naviglio in provincia di Milano. Secondo quanto emerso dalle indagini sembra che la tipologia di caricabatterie utilizzato dalla povera Maria presentasse un difetto di fabbricazione ad uno dei componenti interni e precisamente al condensatore ceramico a disco, scoperta effettuata dopo che il dispositivo è stato sottoposto ad accertamenti tecnici non ripetibili. In particolare sarebbe emersa una scarsa qualità dei materiali utilizzati nel costruire il caricabatteria e ciò potrebbe portare ad un suo malfuzionamento.



16ENNE MORTA FOLGORATA NELLA VASCA: SE IL CARICABATTERIA FOSSE STATO A NORMA…

Secondo quanto stabilito dal Racis, la ragazzina si sarebbe potuta salvare se il caricabatteria fosse a norma. Qualora infatti il condensatore interno del dispositivo fosse stato costruito impiegando componenti elettrici in armonia con i criteri tecnici previsti dal decreto legislativo 86/2016, non si sarebbe verificata la scarica letale che ha folgorato la giovane.

I dispositivi sequestrati sono inoltre risultati essere privi di fogli di istruzione, avvertenze di sicurezza e dichiarazioni di conformità “CE”, così come la marcatura “Classe Y”, richiesta dalle normative tecniche. Nei prossimi giorni sono attese ulteriori novità sulla vicenda.