Una 16enne è morta in provincia di Bari nella serata di sabato 23 ottobre 2021, dopo essere stata travolta da un treno che stava transitando presso la stazione di Acquaviva delle Fonti. Un dramma che ha come sfortunata protagonista un’adolescente di Cassano delle Murge, presente sul posto insieme ad alcuni amici per trascorrere una serata in compagnia. Stando alle prime ricostruzioni, la vittima aveva le cuffiette nelle orecchie ed era seduta su un muretto distante poche decine di centimetri dai binari.
Il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano” ha asserito: “Non è certo la prima volta che ci ritroviamo a occuparci dei problemi di sicurezza che si presentano lungo la linea ferroviaria. Ora, però, è successo l’irreparabile”. In base a quanto riscontrato dalla polizia ferroviaria e dai carabinieri intervenuti in loco, si sarebbe trattato di un tragico incidente. Gli amici della ragazza sono stati tutti interrogati dagli investigatori e la versione dei fatti emersa sarebbe unanime: la giovane sarebbe stata risucchiata dal convoglio, sopraggiunto a una velocità di circa cento chilometri orari, e avrebbe urtato violentemente contro una carrozza.
16ENNE TRAVOLTA DA TRENO MUORE IN PROVINCIA DI BARI: NIENTE AUTOPSIA?
Sono ancora i colleghi de “Il Fatto Quotidiano” a riferire che nella mattinata odierna il medico legale incaricato, Biagio Solarino, ha effettuato l’esame esterno della salma presso il policlinico di Bari e “l’orientamento del pm di turno del tribunale di Bari, Manfredi Dini Ciacci, è quello di non fare l’autopsia, perché la dinamica è chiara e al momento non si ipotizzano responsabilità”.
Va sottolineato, tuttavia, come la stazione ferroviaria di Acquaviva non abbia personale né vigilanza e da tempo sia diventata un luogo di ritrovo per i giovani del posto, con particolare riferimento alle ore serali. “Un paio d’ore prima che avvenisse il terribile incidente – ha affermato il primo cittadino –, ho personalmente accompagnato gli agenti di polizia locale in un giro di controllo in stazione, durante il quale, dopo aver provato a dialogare con alcuni dei ragazzi che frequentano quel posto per capirne le ragioni, li abbiamo invitati a trascorrere il loro tempo in altri luoghi più sicuri della nostra città”.