Bullizzò il suo prof quando era uno studente di 17 anni ed ora, sia lui che i suoi genitori sono chiamati a risarcirlo. E’ quanto stabilito dal tribunale di Sondrio, come riferisce Repubblica.it dopo i fatti risalenti a qualche anno fa e prontamente denunciati dall’allora insegnante di materie tecniche, in più circostante umiliato e vessato dal suo ex studente dell’istituto professionale pubblico Fossati, nel frattempo diventato maggiorenne. Ora, il giovane ed i suoi genitori dovranno versare in favore dell’ex insegnante la somma di 14.500 euro per i danni morali inflitti e rimborsare anche le spese processuali. L’allora 17enne è accusato di aver bullizzato il prof in classe davanti agli altri studenti.



I fatti risalgono all’anno scolastico 2015-2016 durante il quale in ben quattro occasioni lo studente superò il segno. L’episodio più eclatante aveva fatto molto clamore finendo addirittura sui giornali. In quel caso il 17enne aveva reagito malissimo ad un brutto voto con insulti e bestemmie rivolte al professore al quale lanciò anche il figlio con la sua insufficienza in faccia all’insegnante. Non pago, il ragazzo gli diede uno spintone facendo volare via gli occhiali del professore, il tutto ripreso dal cellulare di un compagno e postato su Facebook. Il filmato rimase online per alcune ore. Da questo episodio scaturì la denuncia penale e la causa civile di recente giunta alle sue conclusioni.



17ENNE BULLIZZÒ PROF DOPO BRUTTO VOTO: EX STUDENTE E GENITORI DOVRANNO RISARCIRLO

Il prof bullizzato dal 17enne lasciò l’insegnamento ed attualmente lavora al ministero dello Sviluppo economico. All’epoca dei fatti lo studente fu solo sospeso dalla scuola ma non espulso, poi si ritirò. Fu perseguito penalmente con l’accusa di violenza privata e minacce ma ottenne dal giudice minorile la messa in prova al termine della quale, se la valutazione sarà positiva i reati saranno estinti. La famiglia offrì all’insegnante 10mila euro ma il prof rifiutò, intenzionato ad andare avanti, chiedendo inizialmente 26 mila euro per i danni morali ed accontentandosi dei 14.500 più spese. Come spiega Repubblica, il giudice avrebbe anche intravisto non solo la responsabilità dello studente ma anche quella dei suoi genitori, puntando ai loro doveri di educatori venuti meno.



Dopo la sentenza, il legale del prof, l’avvocato Giuseppe D’Elia ha definito la pena “abbastanza equilibrata” ed ha aggiunto: “Il giudice ha compreso la gravità della situazione”. Tuttavia non si reputa pienamente soddisfatto: “Non è stata colta tutta la complessità della vicenda, pur nel riconoscimento di quanto patito dal professore, costretto a cambiare mestiere e progetti di vita. I fatti si sono svolti non in un luogo neutro, ma in una scuola. E in questo ambiente, diversamente da come è successo, i docenti dovrebbero essere protetti e i ragazzi dovrebbero tenere un comportamento ancora più rispettoso che fuori”. Secondo l’avvocato i dirigenti della scuola non fecero abbastanza per tutelare l’insegnante. La difesa del ragazzo ha preferito non commentare.