188 bambini fake, non esistenti, sono stati creati per avanzare richieste di credito e frodare il sistema previdenziale. La notizia viene riportata dal “The Times”, che spiega come la commissione per i conti pubblici dei Comuni abbia esaminato il modo in cui la pandemia di Covid-19 ha portato il Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni (DWP) a lottare contro una crisi di liquidità, proprio per via di un enorme aumento di istanze fraudolente. Più dettagliatamente, la commissione ha scoperto che più di un quarto delle richieste di credito universale sono state pagate erroneamente.
David Clarke, ex capo della squadra antifrode della polizia di Londra e direttore dell’azienda tecnologica Guildhawk, ha dichiarato che il sistema “deve essere completamente scosso. Le frodi sono diventate così grandi che è quasi impossibile tenerle a bada e ora è necessario un vero e proprio sforzo per prevenzione e di deterrenza. Le bande credono che non ci siano ripercussioni ed è per questo che questo tipo di crimine ha raggiunto livelli così alti. Occorre fare di più nell’ambito dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per individuare le richieste di risarcimento fasulle e i nomi dei responsabili devono essere resi pubblici, affinché fungano da deterrente”.
188 BAMBINI FAKE CREATI A SCOPO DI ESTORSIONE: MEMBRI DELLA GANG SONO TUTTI SOMALI
Entrando nel dettaglio della vicenda, “The Times” ha riportato che nel mese di marzo 2022 una banda di sei persone è stata incarcerata per una truffa che utilizzava richieste di risarcimento a nome di 188 bambini fake. I sospetti sono sorti quando l’HM Revenue and Customs ha notato che gli stessi due numeri di telefono chiamavano il call center per le richieste di crediti d’imposta in relazione a istanze apparentemente non correlate. Un’indagine del DWP ha scoperto che i membri della banda – a Birmingham, Manchester e Londra – avevano presentato richieste di rimborso fasulle.
Gli investigatori hanno trovato quaderni scritti a mano nascosti in un armadio, al cui interno erano elencate le identità fake dei bambini utilizzate per le richieste di asilo, con anche le loro date di nascita. I membri della gang sono tutti somali, ma provengono da un’area specifica della nazione e sono stati assistiti in tribunale dall’unico interprete disponibile. Gli imputati sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Paratrooper”.