Con l’assassinio di Giulia Cecchettin femminicidio e patriarcato sono diventate le parole d’ordine in una società che sembra stupita di fronte ad un gesto così efferato come quello compiuto da Filippo Turetta. Ma davvero tutta questa attenzione mediatica, culminata con gli odierni funerali di Stato, è servita a risvegliare la sensibilità comune su un problema, ancora troppo attuale, come quella della violenza sulle donne? Oltre poi a questa riflessione si deve anche tenere conto di un altro aspetto: il rispetto dell’identitá di genere. Al punto che, in certi casi di cronaca nera, si è avuto perfino difficoltà nell’identificare l’assassino, rimettendo in discussione lo stesso termine di ‘femminicidio’.
Questo è quanto accaduto, come apprendiamo da La Verità, in Norvegia, Paese aperto alla libertà di genere, che però ha messo in crisi i vari media nel raccontare il caso di un omicidio di una donna che si sentiva uomo, il cui carnefice, uomo, ha chiesto di essere identificato come donna.
FEMMINICIDIO: CAMBIANO I RUOLI IN NOME DELL’IDENTITÁ DI GENERE
L’accaduto a cui si fa riferimento è avvenuto nella notte del 26 novembre a Porsgrunn, una cittadina norvegese di 35.000 abitanti. La polizia è stata allertata per il trambusto che giungeva da un’abitazione e, sopraggiunta sul luogo del delitto, ha constatato che si era appena avuto un omicidio. Un giovane di 18 anni aveva ucciso una donna, sua compagna, di 22 anni. Una volta catturato dalla polizia norvegese ha chiesto espressamente di essere qualificato donna, e ha rivelato che la vittima si considerava uomo.
Insomma, cambiano i ruoli non solo nei rapporti affettivi ma anche all’interno di un omicidio. E così i media del Paese hanno dovuto riscrivere gli articoli, creando confusione tra gli stessi lettori che probabilmente non avranno capito chi era l’omicida e chi la vittima. La rivoluzione ‘gender’ che chiede di ribattezzare ‘mamma’ e ‘papá’ come ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’, o ‘marito’ e ‘moglie’ come ‘coniuge 1’ e ‘coniuge 2’ chissà che non arrivi anche a sconvolgere perfino la terminologia penalistica.