L’America è tornata ad amare il western, o meglio la versione neo-western impersonata dall’epopea della famiglia Dutton. Tutto ha avuto origine – quasi in sordina – con Yellowstone, la serie tv creata nel 2018 da Taylor Sheridan e con protagonista Kevin Costner, ora giunta alla quinta stagione (in corso su Sky Atlantic e NowTv). La tenacia con cui John Dutton e la sua famiglia difendono il loro ranch in Montana ha conquistato – stagione dopo stagione – il pubblico americano e di mezzo mondo. Al punto tale che tutti si sono chiesto “ma da dove arrivano questi Dutton?”.
Ci ha pensato lo stesso Sheridan a collegare tutti i puntini della storia della famiglia. Intanto immaginando da dove potessero arrivare gli avi dei nostri protagonisti di oggi e da quali aspirazioni fossero spinti per desiderare un posto così selvaggio dove vivere. È nata così l’idea di realizzare 1883, la miniserie con cui Sheridan racconta la straordinaria attraversata del selvaggio West – dal Tennessee al Texas, e poi dal Texas al Montana – che portò proprio in quell’anno i primi Dutton nella stessa valle dove oggi sorge il ranch Yellowstone. Come sappiamo, o almeno sanno quelli che l’hanno vista, la serie ha un finale tragico e definitivo che ha fatto arrabbiare non poco i capi della Paramount che volevano a ogni costo una seconda stagione.
Da questa controversia è nata l’idea di 1923 (Paramount+, 8 episodi, uno ogni domenica). Usando di fatto lo stesso schema utilizzato con 1883, Sheridan ha evidenziato in una data un periodo ben preciso sia per le vicende della famiglia Dutton che per la storia americana che fa da sfondo. Infatti, quarant’anni dopo l’arrivo nel Montana troviamo il vecchio Jacob Dutton, interpretato da Harrison Ford, che è il fratello di quel James protagonista di 1883, e sua moglie Cara, personaggio reso ancora più straordinario da un’eccezionale interpretazione di Helen Mirren.
Jacob e Cara erano giunti nel Montana per aiutare la famiglia di James in difficoltà finanziaria, e poi dopo la sua morte rimanerci per crescerne i figli, John e Spencer. Il 1923 è un anno particolare, dove sono ancora ben vivi i ricordi della Grande guerra appena conclusa e che ha coinvolto tanti giovani americani, ma dove si sente l’arrivo della modernità e l’immancabile sviluppo impresso dalle nuove tecnologie, a cominciare dall’energia elettrica. Ma con la nuova ricchezza arrivano anche investitori spregiudicati, criminali di ogni genere e alla fine anche il proibizionismo. La società americana è ancora profondamente selvaggia nei suoi principi e nei suoi comportamenti, la lotta tra gli interessi economici è più facile che sfoci in un conflitto armato piuttosto che in un dibattito in un’aula di un tribunale. E così accade ai Dutton alle prese con la siccità e gli allevatori di pecore che invadono le loro terre e bevono la loro acqua.
Spencer Dutton ha alle spalle una terribile esperienza vissuta durante la guerra che lo ha segnato profondamente. Ha così preferito non rientrare a casa e trascorrere la sua vita in Africa come cacciatore professionista. In una di queste missioni conosce e si innamora di Alexandra, una ricca e giovane nobile inglese, che lascia la sua famiglia e scappa con lui. Quando finalmente Spencer, anche grazie all’aiuto della giovane donna, apre le lettere che la zia Cara ha continuato a inviargli, scopre che il ranch sta attraversando un momento difficile e decide di rientrare nel Montana. Ma il viaggio dal cuore dell’Africa a Nord America non sarà facile e la coppia dovrà superare molte insidie.
Il terzo pezzo del racconto di 1923 riguarda la comunità indiana e come essa sia ridotta a vivere dopo la sconfitta subita sul finire del secolo precedente e la nascita delle “riserve”. La storia principale riguarda una giovane donna, Teonna, che si ribella alle ripetute violenze che subisce in un collegio di suore dove sono tenute le ragazze indiane orfane. Teonna esasperata uccide due suore e scappa per ricongiungendosi alla sua comunità.
La foto d’assieme di questi tre mondi – il Montana, l’Africa e il deserto indiano – restituisce una immagine dell’America inizi ‘900 ancora non consapevole dei suoi potenti mezzi e del ruolo che il Paese sta per assumere nel mondo. Gli Stati Uniti sono ancora una via di mezzo tra la meta che i poveri e i senza-futuro di mezzo mondo raggiungono per darsi una nuova vita e la nascente potenza mondiale che ben presto imporrà il suo modello di sviluppo e la sua idea di democrazia.
Il Montana con le sue mandrie e i suoi cowboy resta il posto per antonomasia che lotta contro ogni cosa che può condurre alla modernità. Ma la difesa a ogni costo di quella che si considera l’idea primordiale della proprietà – la terra, gli animali, la famiglia e il proprio stile di vita – spinge a un’idea della convivenza civile dove comanda ancora chi è più forte e della libertà come qualcosa di assoluto.
Si capisce perché questo nuovo approccio all’epopea della conquista del West piace tanto agli americani di oggi. Dentro troviamo tutto, dalla storia riconsiderata alla luce del nuovo modo di vedere i diritti, soprattutto quelli calpestati negli anni passati come quelli della comunità dei nativi, all’idea della sostenibilità ambientale, oggi trend dominante nella cultura delle classi più agiate nordamericane.
A questo punto resta solo di suggerire ai nostri lettori di rispettare l’ordine cronologico e vedere le tre serie nel giusto ordine. Senza dimenticare di procurarsi prima una copia dell’albero genealogico della famiglia Dutton.
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